In questo numero parliamo di rischi ed opportunità. Nel primo post analizziamo i 5 maggiori rischi per le PMI e nel secondo parleremo del rebranding di Decathlon che vuole cogliere l’opportunità di diventare il punto di riferimento per l’accesso allo sport e al tempo libero, riposizionandosi sempre di più verso la produzione di attrezzature sportive a marchio proprio
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I 5 Maggiori Rischi per le PMI nel 2024 (e come eliminarli)
Le piccole e medie imprese sono il cuore pulsante dell'economia italiana e hanno davanti a sé un 2024 ricco di opportunità ma anche di grandi sfide. Le PMI dovranno navigare un paesaggio economico e sociale sempre più complesso e dalle dinamiche spesso non prevedibili. Ma ci sono degli elementi di fondo che non mutano, anzi si consolidano di anno in anno e che si riflettono sui rischi più grandi che tutte le PMI devono imparare a gestire.
Quali sono questi elementi di rischio che tutte le PMI dovrebbero considerare?
1. Incertezza Economica Globale
Il primo rischio è il più ovvio, ma questo non vuol dire che non debba essere trattato con attenzione. Con il panorama economico mondiale che continua a essere imprevedibile, le PMI devono saper affrontare volatilità nei mercati, fluttuazioni dei tassi di cambio e potenziali recessioni. Una corretta pianificazione strategica e finanziaria, una continua misurazione delle performance e una capacità di adattamento agli scenari in mutazione sono elementi essenziali per guardare al domani con serenità.
Rischio: Le fluttuazioni economiche possono avere un impatto significativo sulle PMI, influenzando sia i costi operativi che la domanda di mercato. L'instabilità può derivare da fattori come variazioni dei tassi di interesse, inflazione o crisi finanziarie.
Soluzione: Mantenere una gestione finanziaria prudente, con una buona pianificazione e un'adeguata diversificazione delle fonti di reddito. È utile anche costruire una solida relazione con le istituzioni finanziarie per avere accesso a finanziamenti e linee di credito in tempi di bisogno.
2. Cultura della Cybersecurity
Man mano che la tecnologia avanza, lo fanno anche le minacce informatiche. Le PMI spesso non dispongono delle risorse necessarie per proteggersi efficacemente, rendendole bersagli attraenti per gli attacchi informatici. Una ricerca di Trend Micro indica che l'Italia è il quarto paese al mondo e il primo in Europa per attacchi malware, posizione che occupa sin dal 2021.
Investire in sicurezza informatica è più critico che mai.
Rischio: Con l'aumento della digitalizzazione, le PMI diventano bersagli sempre più frequenti di attacchi informatici. Un esempio concreto è il phishing, dove gli attaccanti ingannano i dipendenti per ottenere accesso a dati sensibili.
Soluzione: È fondamentale investire in formazione per i dipendenti sulla sicurezza informatica e adottare sistemi di protezione avanzati, come firewall, antivirus, e soluzioni per la gestione delle identità e degli accessi. Ma soprattutto è importante creare una cultura della sicurezza informatica, già una buona conoscenza dei rischi e delle buone pratiche per gestire i dispositivi digitali aiutano a prevenire le criticità principali. Collaborare con esperti in cybersecurity può aiutare a identificare e mitigare le vulnerabilità.
3. Sostenibilità e Regolamentazioni Ambientali
Il crescente interesse sul tema ecosostenibilità e le nuove regolamentazioni ambientali possono rappresentare sia una sfida che un'opportunità. Le PMI dovranno navigare tra le crescenti aspettative dei consumatori e le severe regolamentazioni, adattando le loro pratiche di business in modi sostenibili.
Rischio: L'aumento della consapevolezza ambientale e le pressioni per pratiche sostenibili spingono le PMI ad adottare approcci più ecologici. Le imprese che non si adeguano potranno subire danni reputazionali o perdere opportunità di mercato.
Soluzione: Le PMI possono investire in tecnologie pulite e iniziative per ridurre l'impatto ambientale, come l'efficienza energetica o la riduzione dei rifiuti. Ottenere certificazioni di sostenibilità può migliorare la reputazione aziendale e aprire nuove opportunità di business. Il punto è vedere la sostenibilità come una generazione di nuove opportunità di business e non come una limitazione del business attuale.
4. Talento e Gestione delle Risorse Umane
Attrarre e mantenere talenti in un mercato del lavoro competitivo rimane una sfida. Le PMI dovranno trovare modi innovativi per offrire valore ai loro dipendenti, investendo nella loro crescita e benessere.
Le nuove generazioni hanno un approccio al lavoro completamente diverso rispetto alle precedenti, con un'attenzione al worklife balance mai vista prima, per cui non cambiano soltanto le modalità di lavoro, ma cambia proprio l'approccio al lavoro.
Rischio: La sfida nel trovare e mantenere talenti qualificati è sempre più accentuata per le PMI, in un contesto lavorativo dove la competizione per i migliori professionisti è intensa. Inoltre, la gestione inefficace del personale può portare a problemi di produttività e a un clima aziendale negativo.
Soluzione: È fondamentale investire nello sviluppo professionale e nel benessere dei propri dipendenti. Ciò può includere la formazione continua, programmi di mentoring e benefici legati alla flessibilità lavorativa, come il lavoro da remoto. Creare un ambiente di lavoro positivo e inclusivo può aiutare a trattenere i talenti e attrarne di nuovi. Implementare tecnologie di gestione delle risorse umane può semplificare processi come il reclutamento, la valutazione delle performance e la gestione dei talenti, rendendo l'organizzazione più attrattiva per i potenziali candidati e aumentando l'efficienza interna.
5. Digitalizzazione e Adozione Tecnologica
La trasformazione digitale non è più un'opzione, ma una necessità. Le PMI devono adottare le nuove tecnologie per rimanere competitive, migliorare l'efficienza e offrire esperienze clienti eccezionali. Tuttavia, ciò richiede investimenti significativi e una curva di apprendimento ripida.
Rischio: La digitalizzazione e l'adozione tecnologica rappresentano una doppia sfida per le PMI: da un lato, l'esigenza di rimanere aggiornati con le ultime innovazioni per restare competitivi; dall'altro, la difficoltà nel gestire il processo di trasformazione digitale, che richiede investimenti e riorganizzazione dei processi aziendali. La resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti e la mancanza di competenze digitali interne possono ulteriormente complicare questo scenario.
Soluzione: Per superare questi ostacoli, le PMI dovrebbero innanzitutto condurre un'analisi delle proprie esigenze e delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, identificando quelle che possono generare il maggiore impatto positivo sul proprio modello di business. La formazione e l'aggiornamento costante dei dipendenti sulle competenze digitali diventano cruciali, così come il coinvolgimento di partner esterni o consulenti specializzati che possono guidare l'azienda nel processo di digitalizzazione.
Investire in soluzioni tecnologiche scalabili, come il cloud computing, l'intelligenza artificiale, e l'analisi dei dati, può rendere le operazioni più efficienti e aprire a nuovi modelli di business. Allo stesso tempo, è essenziale adottare un approccio alla sicurezza informatica proattivo, proteggendo dati aziendali e informazioni sensibili dai crescenti rischi di cyber-attacchi.
La digitalizzazione non dovrebbe essere vista solo come una sfida, ma come un'opportunità per innovare, migliorare l'efficienza operativa e creare nuove esperienze per i clienti. Le PMI che riescono a navigare con successo questa trasformazione possono ottenere un vantaggio competitivo sostanziale nel loro settore.
Conclusioni
In conclusione, è importante che le Piccole e Medie Imprese (PMI) non solo riconoscano questi rischi, ma anche che si preparino attivamente ad affrontarli.
Con strategie adeguate e un approccio proattivo, è possibile trasformare queste sfide in opportunità di crescita e successo, l'obiettivo è minimizzare i rischi e cogliere le opportunità, al fine di garantire una crescita sostenibile nel futuro.
Affrontando proattivamente questi temi, le PMI possono non solo navigare con successo le sfide del 2024 ma anche posizionarsi per cogliere le opportunità di crescita nel lungo periodo. L'abilità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, unita a una visione strategica e a un impegno verso l'innovazione e la sostenibilità, sarà cruciale per il successo delle PMI nell'ecosistema economico futuro.
Il rebranding di Decathlon
Qualche settimana fa è stato presentato il rebranding di Decathlon, un rebranding che non presenta soltanto una nuova identità aziendale, ma promette di rivoluzionare l'approccio strategico al business e l'esperienza del cliente.
Il nuovo logo, chiamato "Orbita", si compone di due elementi distintivi: il wordmark e il simbolo. L'Orbita rappresenta la "Stella Polare" dell'azienda e il suo movimento vuole riflettere l'impegno di Decathlon per la circolarità, mentre il design prende ispirazione dell'iconica "A" inclinata di Decathlon. La nuova tonalità di blu vuole simboleggiare la credibilità e la freschezza del marchio.
Decathlon ha iniziato come distributore di prodotti sportivi, ma nel tempo si è trasformato sempre più in un brand multispecialistico con la creazione e la promozione di propri marchi. Con il rilancio, vedremo un portfolio di marchi semplificato, che dovrebbe includere 9 specialisti di categoria e 4 marchi “pro” focalizzati su prodotti ad alte prestazioni. Questo cambio di strategia evidenzia il passaggio da un'offerta variegata di marche esterne a una concentrazione sui propri marchi.
Il rinnovo si riflette anche nell'esperienza del cliente, con un'innovativa digital shopping experience che mette al centro il cliente, raccontando le storie dietro i prodotti e introducendo nuove modalità di merchandising. Anche i negozi fisici si adegueranno a questa nuova identità, offrendo layout circolari, maggiore visibilità del prodotto e un ambiente esteticamente gradevole, con l'obiettivo di creare un'esperienza di acquisto memorabile e piacevole.
Decathlon vuole anche mantenere, anzi rinforzare l’impegno verso la sostenibilità e la diversità. Il rebranding è accompagnato dallo slogan "READY TO PLAY?", un invito a celebrare lo sport in ogni sua forma e a tutti i livelli. Il tutto è sottolineato dal desiderio di ispirare attraverso le meraviglie dello sport, indipendentemente dal livello o dall'ambizione.
Questa trasformazione è un po’ il sogno di tutti i distributori, capitalizzare gli investimenti in comunicazione su un marchio proprio. Il consumatore ha fiducia nel marchio del distributore e quindi compra i prodotti, che fanno marginalità importanti. Nel caso di Decathlon, la produzione di attrezzatura sportiva pone qualche rischio ma ormai sono anni che lo fanno e nel tempo si sono spinti sempre di più in questa direzione.
D’altra parte l’obiettivo è rendere lo sport accessibile a tutti
Spariranno completamente le altre marche dai negozi Decathlon? Non credo, perché gli sportivi pro continueranno a comprare i marchi da professionisti, certamente sarà una piccola selezione. Tra qualche anno? Chissà, forse vedremo atleti sponsorizzati Decathlon.
Quanti sono i marchi di Decsthlon? Moltissimi
Di solito nascono per gemmazione, ovvero un marchio nasce per una specialità generica e poi, nascono via via i marchi specializzati nelle sotto specialità, per esmepio: Tribord → sport acquatici
Nel 2008, il nuoto si separa da Tribord e diventa Nabaiji.
Nel 2016, Tribord si divide in 4 sport: Itiwit (sport di pagaia, Stand Up Paddle e kayak), Subea (subacquea, apnea, pesca subacquea e snorkeling), Tribord (vela) e Olaian (surf, bodyboard e skimboard).
Nel 2020, Olaian si divide in altri 2 sport: Radbug (bodyboard) e Olaian (surf, wakeboard) e lo stesso fa Tribord: Tribord (vela) e Tamahoo (windsurf).
Ecco l’elenco di tutte le marche proprie Decathlon e il relativo anno di nascita, sicuramente non le conoscete tutte.
1996 → TRIBORD, QUECHUA
1997 → SOLOGNAC
1998 → DOMYOS, KIPSTA
1999 → APTONIA, GEONAUTE
2002 → INESIS
2004 → KALENJI
2005 → FOUGANZA
2006 → ARTENGO, B’TWIN, WEDZE
2007 → CAPERLAN
2008 → GEOLOGIC, NABAIJI, NEWFEEL, OXELO, SIMOND
2011 → FLX
2016 → OUTSCHOCK
2017 → ITIWIT, MASKOON, ORAO, OROKS, RIVERSIDE, ROCKRIDER, SUBEA, TARMAK
2018 → ALL SIX, ATORKA, CANAVERAL, FORCLAZ, INOVIK, OLAIAN, TRIBAN, SAMBO
2019 → CHAIYO, COPAYA, DRAGONBOAT, FENC'IT, IMVISO, KUIKMA, KOODZA, KOROK, LUGIK, NATIMEO, OFFLOAD, OPFEEL, PERFLY, PONGORI, SANDEVER, VAN RYSEL, WAIKRU
2020 → AXELYS, CORENGTH, EVADICT, DREAMSCAPE, ELOPS, FIFTER, KIPRUN, NYAMBA, RADBUG, TAMAHOO, URBALL, WATKO
2021 → KIMJALY, KUPIMA, OXYLANE, STAREVER
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Un video del primo paziente umano Neuralink che controlla un computer con i suoi pensieri. Ha detto che l’intervento chirurgico per ottenere l’impianto cerebrale creato dalla società di Elon Musk è stato “super facile”.
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Il libro della settimana:
Come ha fatto John F. Kennedy a mandare l'uomo sulla Luna in poco meno di dieci anni?
Cosa possono insegnarci gli scacchi sulle intuizioni fruibili?
E perché dare una scossa a un'impresa in un momento di grande successo?
Tutte queste domande hanno la loro risposta nel pensiero strategico. Ma cos’è esattamente il pensiero strategico? Siamo nati con esso o possiamo coltivarlo?
Il pensiero strategico è un concetto straordinariamente poco definito e poco compreso, confinato ai corsi di gestione e alle riunioni del consiglio di amministrazione. Ma in questo libro, Michael Watkins mostra ai leader come possono trarne vantaggio, purché abbiano gli strumenti per coltivarlo.
👉Michael D. Watkins - The six disciplines of Strategic Thinking
Esplorando le sei specifiche discipline mentali che insieme costituiscono il pensiero strategico, ogni capitolo mostra come possono creare valore e offre prescrizioni su come sviluppare noi stessi la mentalità del pensiero strategico.
Con basi accademiche ma privo di termini tecnici, con esempi del mondo reale provenienti da tutti i settori ed età, Le sei discipline del pensiero strategico valuta la nostra innata capacità di pensare in modo strategico e ci aiuta a coltivarla, portando a decisioni migliori che ottengono risultati comprovati.
Lo strumento della settimana: Sembly.ai
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The end.
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