🚀 GM Picks 70 - Il vero segreto? L'equilibrio tra profitto, crescita e controllo
E la nuova moda delle birre in bottiglia trasparente
Oggi parliamo di un segreto inconfessabile delle aziende di successo: hanno la grande capacità di mantenere l’equilibrio tra profitto, crescita e controllo. Poi parleremo di una nuova moda nel mercato della birra: la bottiglia trasparente.
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Il triangolo delle bermuda delle aziende: profitto, crescita e controllo
Durante il mio corso universitario sul Performance Management mi capita spesso di discutere su come la ricerca del profitto o della crescita possano creare tensioni in azienda. L'obiettivo è ovviamente ottenere un successo sostenibile, ma arrivarci non è semplice e richiede molto più della semplice creazione di profitto.
Le aziende di successo sono in grado di trovare l'equilibrio perfetto tra profitto, crescita e controllo, ed è questo equilibrio che garantisce la loro sostenibilità nel lungo periodo.
Profitto, crescita e controllo sono tre assi che spesso vengono gestiti in modo diverso ma che, se non gestiti in modo coordinato, possono addirittura trasformarsi in una fonte rischio per le aziende. Infatti, se eccediamo una direzione, si creeranno delle tensioni sulle altre direzioni.
Per questo motivo dico spesso che sono il “triangolo delle bermude” delle aziende.
L’importanza del profitto
Il profitto rappresenta la misura del successo finanziario di un'azienda. Senza un profitto sostenibile, infatti possono insorgere delle difficoltà che minano la crescita nel tempo; una gestione finanziaria efficace è quindi essenziale per garantire un profitto stabile e duraturo. Ciò implica la corretta allocazione delle risorse, l'identificazione delle opportunità di riduzione dei costi e una pianificazione accurata delle entrate e delle spese.
E’ ovviamente uno dei fattori principali di salute dell’azienda ed è quello che ne permette il sostentamento. E’ ovvio che le aziende debbano perseguirlo costantemente. Sembra una banalità ma non è una cosa così scontata e per molte aziende la vera stella polare è il fatturato, solitamente connesso alla crescita. Ma il fatturato può anche non essere profittevole. Sembra un paradosso ma non lo è.
Impegnarsi per far crescere un’azienda non redditizia può essere una scelta imprudente dal momento che l’aggiunta di entrate che non producono profitti o, peggio ancora, l’aggravio di costi per dotarsi di infrastrutture atte a sostenere la crescita attesa, possono ridurre in modo pesante i rendimenti e, talvolta, mettere in tensione la tenuta dei conti aziendali.
La sfida della crescita
La crescita rappresenta un elemento chiave per il successo a lungo termine di un’azienda. Senza una crescita costante, alla lunga, non si riesce a mantenere l’azienda in equilibrio. Tuttavia, una crescita non controllata può portare a problemi come l'espansione eccessiva, la perdita di focus e l'indebolimento della cultura aziendale.
Crescere in un mercato che cresce, scusate il gioco di parole, è quasi automatico. Ciononostante occorrono doti gestionali per favorire lo sviluppo senza semplicemente lasciarsi trascinare dal mercato. Infatti, non crescere in un mercato che si sta sviluppando vuol dire semplicemente che stiamo perdendo opportunità e stiamo diventando più piccoli a vantaggio di qualche concorrente che crescerà più del mercato e si rafforzerà anche a nostre spese.
Al contrario, in un mercato maturo o, peggio, in contrazione, la crescita è dovuta esclusivamente alla bravura delle aziende nel riuscire a “rosicchiare” quote di mercato a scapito dei concorrenti.
In entrambe le situazioni, per garantire una crescita sostenibile, le aziende di successo adottano strategie di gestione della crescita. Ciò può includere l'identificazione di nuovi mercati, lo sviluppo di prodotti innovativi, l'acquisizione di competenze chiave o addirittura la creazione di nuovi modelli di business.
Ne consegue che diventa fondamentale liberare le energie per mettere in grado il team di ideare strategie, processi e prodotti che possono conquistare il mercato e garantire profitti. Questo vuol dire anche processi più laschi, maggiore velocità decisionale, maggiore delega. In poche parole: minore controllo.
Un’azienda strettamente controllata cresce difficilmente perché quasi sempre l’innovazione dipende da incontri, confronti, idee e, spesso, errori che possono attivarsi solo in situazioni “lasche”. Se i processi sono troppo rigidi e i controlli troppo strutturati, tutto funziona bene ma si rende l’azienda immune alle variazioni casuali (o cercate) che permettono l’innovazione.
Il controllo è la base di un'azienda sana.
Mantenere il controllo è fondamentale per garantire che l'azienda segua la giusta direzione e mantenga la coerenza con la propria missione e visione. Il controllo può riguardare diversi aspetti, come la governance aziendale, la gestione delle operazioni e la gestione delle risorse umane.
Per capire se stiamo creando tensioni pericolose per l’azienda è necessario dotarsi di strumenti di controllo. Può sembrare strano ma anche un'azienda redditizia, in mancanza di un adeguato sistema di controllo, può andare in difficoltà senza che i manager facciano scattare l’allarme. Le debolezze nel controllo, infatti, permettono la prolificazione di errori e l’aumento dei rischi. Questo è doppiamente pericoloso perché i manager, osservando che l’azienda è redditizia, possono illudersi che sia anche perfettamente sotto controllo, senza vedere crepacci e voragini che si possono aprire tra le pieghe del bilancio.
Il controllo è anche necessario per contrastare comportamenti poco corretti: talvolta un'eccessiva enfasi sul profitto oppure sulla crescita può comportare dei rischi, fino ad punto in cui i dipendenti possono assumere comportamenti che mettono a repentaglio l'azienda stessa.
Ad esempio, un dipendente che sacrifica dei test di sicurezza per accelerare l'introduzione di un nuovo prodotto o che si concentra solo su obiettivi a breve termine a discapito dei risultati a lungo termine. Senza parlare delle forme di distorsione manageriale più forti, che in alcuni casi possono portare addirittura a comportamenti illegali.
Ci sono molti sistemi per implementare il controllo, ma voglio citare quello meno scontato: una forte cultura aziendale. Una cultura condivisa, basata su valori solidi, può guidare le decisioni e le azioni dei dipendenti, creando un ambiente coeso e orientato al successo e, in definitiva, può aiutare a mantenere il controllo.
Conclusioni
Per le aziende di successo, l'equilibrio tra profitto, crescita e controllo rappresenta la chiave per la sostenibilità a lungo termine.
La gestione finanziaria efficace, la gestione della crescita, il mantenimento del controllo e l'adozione di strategie innovative sono tutti elementi essenziali per raggiungere questo equilibrio. Solo attraverso un approccio olistico e una costante valutazione e adattamento delle strategie, le aziende possono prosperare e ottenere il successo desiderato
E voi come gestite il vostro triangolo delle bermuda? Siete sbilanciati o in perfetto equilibrio? Siete interessati al tema? Approfondiamolo insieme!
La moda della birra in bottiglia trasparente
Fino a poco tempo fa la birra in bottiglia si divideva in due grandi famiglie: la bottiglia di colore verde e la bottiglia di colore marrone. Tutti sanno che il colore scuro del vetro protegge in modo migliore il contenuto (come per il vino), altrimenti il sapore può cambiare in caso di esposizione al sole.
Tanto per fare qualche esempio, con il colore marrone possiamo citare Dreher, Ichnusa, Moretti. Mentre in verde possiamo citare brand come Heineken, Forst, Tuborg e molte altre.
E la bottiglia trasparente?
Fino ad ora era una prerogativa delle Corona, che da sempre ha il vetro trasparente. Ma da qualche tempo hanno iniziato a fare capolino sugli scaffali della GDO anche altre marche di birra che hanno scelto il vetro trasparente. In particolare, sto parlando di Birra Moretti filtrata a freddo, una birra a bassa fermentazione filtrata con un processo particolare a -1° per esaltarne la purezza e l’aspetto cristallino.
Ed è proprio questo aspetto che si perderebbe con la classica bottiglia colorata. Per dare sostanza alla value proposition di una bitta leggera, fresca e cristallina era quindi necessario cambiare il packaging e utilizzarne uno che trasformasse in sostanza quanto dichiarato.
Nel caso di Moretti, per ottenere questa possibilità, il vetro trasparente subisce un trattamento che impedisce alla luce di alterare il profilo organolettico della birra conservando così le sue qualità dal primo all’ultimo sorso.
L’altra birra molto presente anche nelle campagne TV estive è la birra Peroni Capri, anche questa strizza l’occhio all’estate con le sue caratteristiche di leggerezza, grazie ad un grado alcolico inferiore alla media (4,2%). Questa volta il gusto è caratterizzato da “note di limone italiano e foglie di ulivo”, che danno vita ad un'esperienza sensoriale certamente diversa da una birra “normale”.
Anche in questo caso il packaging sostanzia il posizionamento di brand relativo alla freschezza e alla leggerezza della birra, che ha anche un gusto particolare grazie agli aromi di limone e ulivo.
E’ nata una nuova moda? O meglio, un nuovo segmento di mercato?
Un segmento dedicato agli amanti della birra leggera e fresca, in sostanza non impegnata, direi estiva. Vedremo nei prossimi periodi (potrebbe essere anche il prossimo anno, visto che ormai siamo in estate) se arriveranno sul mercato altre marche in cerca di saturare questa nuova ed interessante nicchia di mercato.
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Avete mai sentito parlare di Nobull? Probabilmente no. Il brand è stato lanciato nel 2015 da Marcus Wilson e Michael Schaefferdue, due colleghi usciti da Reebok che hanno creato in pochi anni un brand cult tra chi pratica CrossFit e che ora si sta allargando ad altri sport per diventare un vero e proprio brand globale.
👉 LinkInflection AI, la startup lanciata solo un anno fa, dietro al sistema AI denominato Chatbot Pi, raccoglie $ 1,3 miliardi. Sostenuta da Microsoft, Nvidia e da Reid Hoffman, Bill Gates ed Eric Schmidt, la startup guidata dall'ex leader di DeepMind Mustafa Suleyman ha un valore di 4 miliardi di dollari e afferma di avere la migliore configurazione hardware AI al mondo. La cosa da notare è l’intensa attività di Microsoft nel mercato AI.
👉 LinkOrmai sentite sempre parlare di Generative AI, ma cosa dovrebbero sapere i CEO? Scopritelo in questo articolo di McKinsey. Cosa è, che impatti ha, quali sono gli sviluppi. E’ il momento di approfondire questo tema che diventerà essenziale per le aziende del prossimo futuro
👉 Link
Il libro della settimana: Humantech
Il mondo sta cambiando velocemente, l’intelligenza artificiale dominerà il nostro futuro. Ma le persone? Saranno ancora utili? La sfida per gli imprenditori sarà quella di spezzare vecchi modelli e abitudini, per incoraggiare l’emergere di nuovi paradigmi. Tenere il passo, adeguando le proprie strategie e i propri modelli di business alle nuove condizioni che si creano sul mercato, sarà per le imprese la chiave per emergere dal processo selettivo innescato dal darwinismo digitale.
Nel libro Humantech si prova a dare una risposta organica raccontando come l’unione di algoritmi e persone possa portare alla costruzione di Aziende Intelligenti, pronte per affrontare il futuro.
👉 Francesco Brami, Tiziano Cetarini - Humantech
Lo strumento della settimana: Namelix
Quante volte avete dovuto ideare un brand name e siete stati in crisi? Con Namelix potete usare l’intelligenza artificiale per generare decine di nomi a partire dalle parole iniziali che definite. La cosa interessante è che i nomi vengono già presentati in grafica in modo da dare l’idea di come potrebbero figurare in un logo.
C’è anche la versione free con cui potete sperimentare, figo no?
👉 Namelix
The end.
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