Oggi parliamo di prompt designer, un nuovo tipo di lavoro… e poi parleremo di Apple e il suo visore in fase di lancio. Infine, come sempre: news, libri e app utili
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Arriva il prompt designer, sai chi è?
Marc Andreessen, non l’ultimo arrivato, dice che un domani il mondo si dividerà tra quelli che diranno ai computer cosa fare e quelli a cui i computer diranno cosa fare.
Ecco, quelli che dicono ai computer cosa fare, sono i Prompt Designer.
Il prompt designer è una nuova “figura professionale” che fa ricorso alla capacità di dialogare con l’AI per ottenere determinati risultati come scrivere un testo o creare un’immagine. In poche parole, è colui che definisce i comandi che istruiscono l’AI sulle azioni da compiere. Il prompt designer deve essere un creativo perché si fa realizzare dall’AI una sua idea ben precisa, ma deve anche conoscere le tecniche di comunicazione e i meccanismi alla base dell’AI per dare le istruzioni giuste e ottenere quanto immaginato.
Ad esempio, potremmo scrivere: “Fammi un ritratto di Homer Simpson nello stile di Van Gogh”, ed ecco il risultato:
Ovviamente questo è un comando estremamente semplice, ma con prompt più sofisticati otteniamo risultati incredibili.
Il termine prompt viene utilizzato nell’AI per descrivere l’insieme dei comandi testuali che un utente utilizza per far svolgere un’attività all’AI, come scrivere un testo o creare un’immagine. Insomma, include le istruzioni che guideranno l’AI nella produzione del contenuto pensato dall’utente.
Saper scrivere un buon prompt è quindi essenziale per saper “maneggiare” bene l’AI. Anche tra gli artisti possiamo trovare alcuni bravissimo e altri meno. Quindi “l’arte del prompt” è un processo ibrido tra creatività e programmazione.
A questo proposito, vi segnalo PromptBase, un marketplace dove è possibile vendere e acquistare prompt. Ogni ora ne vengono aggiunti centinaia, con un prezzo che va da 1,99 dollari a 4,99 dollari.
Forse ci troviamo di fronte alla nascita di una nuova professione. Non è ancora chiaro quale nome avranno queste figure professionali, ma sicuramente saranno sempre più richieste dalle aziende nel prossimo futuro.
Apple e il suo visore AR/VR
Ormai da diverso tempo (circa 7 anni!) girano news sullo sviluppo di un visore AR/VR da parte di Apple. Finalmente sembra che siano maturi i tempi per la presentazione. Il visore, denominato Apple Reality Pro, dovrebbe costare sui 3mila euro (azz! Più dei top di gamma di altre marche, ma si sa.. stiamo parlando di Apple) e qualche osservatore lo indica addirittura come un device destinato in futuro a sostituire l’iPhone.
Si mormora con sempre maggiore insistenza che Apple presenterà il visore alla WWDC, la conferenza annuale dedicata agli sviluppatori, in programma il prossimo 5 giugno. Perché presentarlo in anteprima agli sviluppatori? Perché in questo modo gli stessi potranno sviluppare software ad hoc, da far trovare su Apple store al momento del lancio.
Ma a che serve?
Il pubblico non ha dimostrato finora di avere grande interesse in questo tipo di oggetti, soprattutto se utilizzati per attività che vengono svolte con grande efficienza dagli smartphone, come navigare o guardare i social. D’altra parte ci sono già passati Google con i suoi Google Glass e Meta con il Metaverso (Meta possiede Oculus Rift).
Il segreto è trovare la killer app, e qui, dobbiamo ammetterlo, siamo nel pieno della capacità di Apple: la sua capacità di dare significato alla tecnologia è unica. Questo perché, (non finirò mai di ripeterlo!) pur essendo una impresa tech, non parte mai dalla tecnologia, ma parte sempre dall’uso che ne fanno le persone, dal beneficio che ne traggono, dal problema che risolvono ( vi ricordate i Jobs-to-be-done? 👉 video)
Si dice che Apple abbia già decine di app pronte per il suo visore, ce ne sarà qualcuna candidata a diventare la killer application?
Il visore potrebbe non essere dedicato al largo consumo ma, almeno inizialmente, ai professionisti, grafici e progettisti che sono da sempre gli early users dei prodotti Apple (immaginare di progettare di VR).
Il design non è ancora stato rivelato, ma è probabile che sia simile a quello di altri visori VR, con una fascia elastica che si adatta alla testa dell'utente e un display interno che copre l'intero campo visivo.
Infine, qualche dettaglio tecnico (sempre rumors, ovviamente!), dovrebbe avere un chip M2, due schermi 4k, e pare sia realizzato in vetro e fibra di carbonio e avere una decina di sensori e telecamere per consentire il tracciamento dei movimenti degli occhi e addirittura delle mani.
Che farà Apple? Presenterà il dispositivo o no?
Non resta che attendere per vedere se quanto preannunciato (non ufficialmente, lo ribadiamo) avverrà realmente durante la tre giorni di conferenza. Si tratterà di vedere e non di provare, perché sempre secondo Gurman – tra il tempo necessario per gli sviluppatori di avere idee geniali e le difficoltà generali di produzione -, il Reality Pro difficilmente arriveranno prima del prossimo anno. Così gli appassionati avranno anche tempo per mettere da parte i soldi per l’acquisto.
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Il nuovo logo KIA è un disastro. Qualche tempo fa vi annunciai il redesign del logo KIA, che era stato presentato per enfatizzare il passaggio all’elettrico. Molti hanno subito storto il naso, ma dopo un po’ di tempo possiamo dire che il progetto è stato fallimentare
👉 LinkKarin Kimbrough, capo economista di LinkedIn, ha raccolto informazioni da oltre 930 milioni di membri e 63 milioni di aziende sulla piattaforma, un tesoro di dati che ha svelato numerose chicche. Lo trovate nell’intervista rilasciata Fast Company
👉 LinkAmazon licenzia più di 18 mila dipendenti. la conferma arriva dal Ceo dell’azienda Andy Jassy, che vede gli esuberi come parte del piano di riduzione della forza lavoro già annunciato in precedenza, a seguito dell’incertezza economica.
👉 Link
Il libro della settimana: Learning at Speed
How to Upskill and Reskill your Workforce at Pace to Drive Business Performances
Il mondo sta cambiando velocemente, ma tu sai dove sono le lacune di competenze nella tua organizzazione? Sai come colmare queste lacune? Soprattutto, puoi apportare le modifiche necessarie abbastanza rapidamente per avere successo?
Learning at Speed è un libro pratico, di tipico stampo americano, che riunisce il meglio da metodologie snelle e agili per mostrare come possono essere applicate all'apprendimento e allo sviluppo (L&D) per migliorare le prestazioni individuali e organizzative.
Capire come aggiornare e riqualificare continuamente la forza lavoro in tempi rapidi garantisce alle organizzazioni di stare al passo con la concorrenza e, spesso, di costruire vantaggio competitivo. Il libro è supportato da modelli, fogli di lavoro, case study, esempi e consigli pratici ed è pensato per i professionisti dell’apprendimento ma è utile a tutti, in particolare a top manager (specialmente HR) e imprenditori che vogliono come fare crescere la propria forza lavoro.
👉 Nelson Sivalingam - Learning at speed
Lo strumento della settimana: Formulabot
Quante volte avete provato a creare una formula xls ma non ci siere riusciti? Beh oggi c’è formulabot che vi aiuta: basta scrivere quello che volete fare e lui creerà la formula per Excel. Incredibile, no?
C’è anche la versione free con cui potete sperimentare le vostre formule, figo no?
The end.
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