Fare innovazione oggi
L'innovazione è un elemento cruciale per il successo di qualsiasi azienda. Oggi, con la rapidità del cambiamento e l'aumento della competizione, è più importante che mai essere in grado di innovare in modo rapido.
D’altra parte l'innovazione non è un evento isolato, ma un processo continuo. Bisogna sempre essere alla ricerca di nuove opportunità e continuare a testare e implementare nuove idee.
Fare innovazione oggi vuol dire avere una mentalità aperta, una cultura collaborativa e una costante volontà di apprendere e cambiare. Seguendo questi passaggi, le aziende e le organizzazioni possono essere in grado di creare soluzioni innovative che li aiuteranno a soddisfare le esigenze dei loro clienti e a mantenere la loro posizione di leadership nel mercato.
Ma come si fa a generare innovazione continua?
Ecco alcuni spunti di riflessione:
Bisogna identificare i problemi e le opportunità: la cosa fondamentale è sempre capire ciò che sta accadendo nel mercato, nell'industria o nella società. Bisogna cercare di identificare i problemi e le opportunità che si presentano; e considerare come questi possono essere risolti o sfruttati.
E’ necessario coinvolgere le persone giuste: l'innovazione in azienda è un processo collettivo che richiede la collaborazione di molte persone. Coinvolgere contemporaneamente team diversi, con diversi background e skill, può aiutare a generare idee nuove e innovative, ma soprattutto permette di agire in tempi rapidi
Dobbiamo sperimentare, valutare, adattare: Una volta identificate le idee che ci paiono giuste, è importante testarle per capire se possono diventare innovazione oppure no (l’innovazione è una buona idea che approda sul mercato). Questo ci permetterà di valutare i risultati e adattare il nostro approccio in base ai feedback ricevuti. Questo punto è essenziale ed è il punto dove cadono in molti perché può significare modificare l'idea originale o cambiare completamente direzione. Cosa che spesso in azienda è difficile per vari motivi, mi limito a dirvi i due peggiori: “Lo ha detto il capo” e “Abbiamo sempre fatto così”
Come possiamo fare? Un’idea è adottare il modello FVD
FVD: feasibility, viability, desirability, un modello per fare innovazione
Negli ultimi anni si è affermato un framework per fare innovazione noto come "feasibility, viability, desirability" o FVD, in italiano "realizzabilità, sostenibilità, desiderabilità". Questa tecnica fornisce un approccio sistemico e centrato sull'utente per valutare la fattibilità, la sostenibilità e l'attrattività di un progetto d’innovazione.
Vediamo i tre elementi FVD e come possiamo applicarli nel nostro processo di innovazione.
Realizzabilità (Feasibility)
La realizzabilità si riferisce alla fattibilità tecnica del progetto di innovazione. In questa fase si valuta se il progetto può essere effettivamente realizzato con tecnologie e risorse disponibili. Questa fase richiede una valutazione accurata dei costi, delle risorse necessarie e delle tecnologie coinvolte nella realizzazione del progetto. L'obiettivo è quello di identificare immediatamente le sfide tecniche e le possibili limitazioni del progetto.
Per valutare la realizzabilità del progetto, è necessario coinvolgere esperti tecnici e specialisti di settore che possano fornire informazioni sulla fattibilità del progetto. Inoltre, è importante considerare anche le possibili implicazioni legali e regolamentari del progetto.
Sostenibilità (Viability)
La sostenibilità si riferisce alla fattibilità economica e finanziaria del progetto di innovazione. In questa fase, gli innovatori valutano se il progetto può essere sostenibile dal punto di vista finanziario e se può generare entrate sufficienti per coprire i costi e garantire la redditività a lungo termine.
Per valutare la sostenibilità del progetto è necessario condurre un'analisi accurata dei costi e delle entrate previste. Inoltre, è importante considerare anche il mercato di riferimento, la concorrenza e le tendenze di settore. Questa fase richiede l'identificazione delle principali opportunità e minacce e la definizione di un modello di business solido e scalabile.
Desiderabilità (Desirability)
La desiderabilità si riferisce alla percezione dell'utente e all'attrattività del progetto di innovazione. In questa fase, gli innovatori valutano se il progetto risponde ai bisogni e alle aspettative dell'utente finale. Questa fase richiede la raccolta di feedback e l'analisi dei bisogni e delle aspettative dell'utente.
Per valutare la desiderabilità del progetto è necessario coinvolgere gli utenti potenziali e utilizzare tecniche di ricerca quali interviste, sondaggi e test di usabilità. Inoltre, è importante valutare anche il contesto culturale e sociale in cui il progetto sarà implementato.
Integrare FVD nel processo di innovazione
L'approccio FVD può essere integrato in diversi modi nel processo di innovazione. Ad esempio, può essere utilizzato come fase preliminare di analisi del progetto, durante la fase di sviluppo o come fase di valutazione in caso di progetto già lanciato. In ogni caso, l'integrazione di FVD nel processo di innovazione può aiutare le aziende a prendere decisioni informate e a identificare le aree che richiedono ulteriori approfondimenti.
Inoltre, FVD può anche essere utilizzato come una metodologia iterativa, in cui le fasi di realizzabilità, sostenibilità e desiderabilità vengono valutate più volte durante il processo di innovazione, via via che si hanno maggiori informazioni. Questo approccio può aiutare gli innovatori a migliorare continuamente il progetto e ad adattarlo alle esigenze dell'utente finale.
Conclusioni
La tecnica FVD fornisce un approccio sistemico e centrato sull'utente per valutare la fattibilità, la sostenibilità e l'attrattività di un progetto di innovazione.
Integrare FVD nel processo di innovazione può aiutare le persone a prendere decisioni informate e a identificare le aree che richiedono ulteriori approfondimenti. Inoltre, FVD può essere utilizzato come una metodologia iterativa per migliorare continuamente il progetto e adattarlo alle esigenze dell'utente finale. In sintesi, la tecnica FVD è un approccio essenziale per garantire il successo e la sostenibilità delle iniziative di innovazione.
Lo avete mai provato nei vostri processi d’innovazione?
Il doppio posizionamento di Louis Vuitton
Come molti di voi avranno letto (anche io ho dato la notizia, l’avete vista sui miei canali?), Louis Vuitton ha deciso di affidare il ruolo di direttore creativo della linea uomo a Pharrell Williams.
Molti si sono stupiti per questa nomina, ho letto addirittura su Linkedin alcuni commenti di persone che si lamentavano dicendo che avevano studiato per niente e che la loro professionalità era stata messa da parte per dare priorità alla notorietà di Pharrell Williams.
Il doppio posizionamento
Ma perché hanno scelto proprio lui?
Alla base di tutto c’è un’interessante strategia di posizionamento messa in atto da Louis Vuitton, che ha nettamente differenziato il posizionamento uomo da quello donna.
La difficoltà dei marchi di lusso con anni di storia alle spalle consiste nel mantenere il delicato equilibrio tra l’heritage e la necessità di essere contemporanei per non rendere il marchio “polveroso” (è quello che sta accadendo ad alcuni marchi italiani del mondo del lusso, ne ho parlato spesso).
Come sapete, il posizionamento di un brand è il processo di creazione e proiezione di un'immagine distintiva nella mente dei consumatori. In altre parole, il posizionamento di un brand si riferisce al modo in cui il brand viene percepito dal pubblico rispetto ai suoi concorrenti. Per questo motivo devono essere definiti una serie di attributi e valori distintivi che il brand rappresenta, e che sono comunicati attraverso diverse attività di marketing.
Qui parte la differenziazione.
Nelle donne, territorio “naturale” di LV, l’innovazione viene perfettamente equilibrata dall’heritage che, quasi sempre, ha la priorità. Questo riguarda soprattutto il mondo degli accessori, in particolare le borse che spesso sono pezzi classici ma continuamente rinnovati anche grazie all’uso di capsule collection in collaborazione con artisti e designer di vario tipo. Molto nota è la collaborazione con Yayoi Kusama, artista giapponese che lavora spesso con LV.
Nel mondo uomo, invece, non c’è heritage, se non quello di derivazione diretta dal marchio, quindi il posizionamento è tutto da definire. E il management ha deciso di posizionarsi nel mondo Urban, per agganciare la generazione Z. Un mondo contemporaneo in cui LV Uomo vuole posizionarsi come trend setter e scompaginare i suoi stessi dettami classici. Da qui la scelta “coraggiosa” di qualche anno fa di dare la linea a Virgil Abloh, purtroppo scomparso, che con la sua Off-White si era contraddistintolo come uno dei designer più interessanti degli anni scorsi, tanto da rendere il suon brand un marchio di nicchia amatissimo dalla GenZ. Dopo la scomparsa di Abloh, Pharrell Williams è stato nominato come secondo direttore creativo di colore di LV.
In coerenza con le scelte precedenti, l’azienda non cercava un designer proveniente dal mondo della moda, ma più un’icona della contemporaneità, che fosse capace di dare personalità al marchio e posizionarlo nel “Urban cool” che corrisponde al mondo streetwear, mondo che negli ultimi anni è un trend fortissimo anche nei marchi di lusso.
Chi meglio di Pharrell Williams poteva proseguire questo lavoro di posizionamento?
Pharrell è già molto noto nel mondo dello streetwear, grazie alla sua partnership pluriennale con Adidas, per non parlare della sua etichetta di streetwear Billionaire Boys Club, che ha co-fondato con il designer di Bape Nigo. Inoltre, ha collaborato anche con brand come Chanel e Moncler ed è stato uno dei primi a collegare i mondi dell'alta moda e dello streetwear.
In Louis Vuitton ne sono fermamente convinti, come dice Pietro Beccari, Presidente e CEO di Louis Vuitton: “La sua visione creativa oltre la moda condurrà senza dubbio Louis Vuitton verso un nuovo ed entusiasmante capitolo”.
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Wilson ha creato un rivoluzionario pallone da basket. Lo ha chiamato Airless ed è una sfera bucherellata stampata in 3D che promette le stesse prestazioni dei palloni tradizionali. Sarà vero? Beh comunque è molto bello da vedere e ne ho parlato su TikTok (seguitemi anche lì!)
👉 LinkSam Altman, CEO di OpenAI, parla di ChatGPT e di come l’Intelligenza Artificiale può diventare uno strumento utile per “superare il capitalismo”.
👉 LinkLa generazione Z ama l’iPhone. Il telefono di Apple è il più amato tra i ragazzi e, insieme Airpods e Apple Watch compone la triade degli accessori must have per il giovane di oggi.
👉 Link
Il libro della settimana: La mappa delle culture.
La mappa delle culture. Come le persone pensano, lavorano e comunicano nei vari paesi
Come si dovrebbero dare dei feedback a un collaboratore americano? Qual è il processo decisionale tipico di un'azienda giapponese? Oggi la più grande sfida, sia per il dirigente di una multinazionale con sedi in diversi continenti sia per il piccolo professionista che lavora online con clienti sparsi per il mondo, è quella di riconoscere e sapersi confrontare con le diverse culture delle persone con cui ci si trova a interagire. In un viaggio che tocca gli elementi chiave di differenziazione, Erin Meyer, professoressa specializzata nello studio delle differenze culturali e della loro conciliazione per la cooperazione in ambito lavorativo, risponde proprio a questi quesiti. E traccia una mappa dettagliata delle culture dei diversi Paesi, fornendo preziosi consigli su come adottare le tecniche più efficaci nella comunicazione e nelle interazioni all'interno di ambienti multiculturali.
👉 Erin Meyer - La mappa delle culture
Lo strumento della settimana: Fireflies
Molti hanno letto la notizia di Microsoft sull’integrazione di ChatGPT in Teams, ma esiste già una startup che ha creato un software AI che ti aiuta a prendere note in automatico durante il tuoi meeting virtuali, non è l’unica sul mercato ma questa funziona.
Potete provare l’edizione personale che è free. Al momento solo in inglese, ma l’Italiano è tra le lingue che arriveranno preso.
The end.
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