In questo numero parliamo al contrario, ovvero parliamo di 7 modi classici per impedire la crescita della vostra azienda. Li ho trovati un po’ in tutte le aziende che ho conosciuto, il vostro qual è? Ricordatevi che riconoscere un problema è già un modo efficace per rimuoverlo.
Poi parleremo di un metodo per scegliere le cose da fare e non distrarsi. In pratica si tratta di focalizzarsi sulle 5 cose fondamentali da fare nella giornata, scelte da una lista più grande. Sembra stupido, ma è terribilmente efficace.
💥 Scopri il mio corso via mail sul Business Model Canvas, tutto free!
👉 Iscriviti qui!
7 modi per non far crescere un’azienda
Si parla sempre di crescita ma spesso incontro aziende che non riescono a crescere e mi sono chiesto, come mai? Ho pensato a quali possono essere i motivi e ho identificato sette categorie principali, ditemi voi se ne avete altre in mente.
Molto spesso i problemi sono noti, mentre talvolta la situazione è un po’ più complessa perché i motivi si mischiano e si confondono. Anche le aziende che vanno bene, spesso hanno importanti aree di miglioramento in ciascuno degli ambiti identificati. Dove deve migliorare la tua azienda?
Ecco le principali tipologie che ho individuato
Modo 1: non avere una strategia
Molte aziende non hanno una strategia, ma semplicemente si trovano in un mercato (che, tra l’altro, fino a poco tempo fa conoscevano bene, ma negli ultimi anni lo interpretano con sempre maggiore difficoltà) e navigano a vista galleggiando tra le onde e attaccandosi alla coperta di Linus del “si è sempre fatto così”. La strategia è uno strumento essenziale per navigare nel mondo di oggi, una bussola che ci permette di navigare anche in acque tempestose, senza limitarsi a galleggiare, ma andando verso una direzione precisa.
Modo 2: non gestire i problemi di mercato
Questo tema è molto legato a quello della strategia, in quanto uno degli aspetti più importanti della strategia è ovviamente la comprensione del mercato. Ma il mercato va tenuto sempre sotto osservazione, non solo quando stiamo elaborando una nuova strategia.
Questo perché, soprattutto negli ultimi anni, ci sono state trasformazioni importanti che hanno rivoluzionato i mercati.
Facciamo l’esempio del passaggio alle auto elettriche che, purtroppo, stanno mettendo in crisi molte aziende di componentistica perché questo tipo di auto richiede decine di componenti in meno rispetto a quelle con motore a scoppio.
Come si affronta un mercato in calo? O che sparisce in pochi anni? Non bisogna sottovalutare i cambiamenti in corso, non bisogna aspettare di essere alle strette per capire cosa fare. È possibile uscire dal mercato? Cambiarlo? Portare le tecnologie in altri mercati? Le opzioni possono essere tante o poche, ma vanno analizzate e previste per tempo, in modo da prendere le decisioni giuste nei tempi giusti.
Modo 4: trascurare l’execution
Le strategie possono essere eccellenti, ma se non vengono scaricate a terra sono solo una bella raccolta di slide su Powerpoint. Uno dei principali motivi che causano il fallimento delle strategie è infatti la mancanza di execution. Molte strategie rimangono lettera morta perché non sono comunicate adeguatamente, non sono comprese e soprattutto non sono eseguite dall’azienda. L’execution diventa quindi un tema fondamentale per le aziende di qualsiasi dimensione ed è il tema su cui naufragano molte strategie e progetti. Nel momento in cui create una nuova strategia, assicuratevi che sia progettata anche la relativa messa in opera e poi controllate attentamente la sua esecuzione.
Modo 5: non reperire le risorse economiche
Molte aziende sono sempre in affanno (anche se stanno bene!) , non ci sono mai i budget per avviare i progetti e non riescono a sviluppare la crescita perché non ci sono risorse disponibili. La crescita va finanziata in qualche modo.
Uno dei compiti dell’imprenditore consiste nel reperire sempre nuove risorse per la sua azienda.
Al giorno d’oggi sono possibili numerosi modi per reperire risorse, solo che ci vogliono delle basi economico-finanziarie che talvolta gli imprenditori delle PMI non hanno e, ovviamente, occorre qualche strumento di supporto.
Ad esempio, sono presenti sul mercato imprese che supportano gli imprenditori nel reperire risorse finanziarie, sia tramite credito, sia con strumenti innovativi fintech che tramite strumenti di Finanza Agevolata. Questi strumenti, uniti ad una solida strategia, permettono di finanziare la crescita.
Modo 6: non controllare l’azienda
Questa è una grandissima lacuna che tocca, a volte, anche aziende più grandi. Se l'azienda non ha il controllo dei margini e delle dinamiche eco-fin come potrà mai programmare e affrontare la crescita? Sembra impossibile? Beh, vi assicuro che in molte aziende produttive che ho frequentato non c’è neanche la distinta base e i costi sono calcolati “un po’ a occhio”. La marginalità non è nota e il sistema di controllo di gestione fa acqua da tutte le parti. Come possiamo guidare l’azienda se non abbiamo un cruscotto di controllo che ci fornisce dati precisi?
Modo 7: non saper gestire la leadership
Questo problema affligge soprattutto molte PMI, sembra un piccolo dettaglio ma la maggior parte delle volte ciò che blocca la crescita è l’imprenditore stesso o comunque chi ha la leadership aziendale. Perché succede? Perché il mercato cambia e il mondo si evolve, ma il leader non si evolve, non esce dalle sue attività conosciute, non delega, oppure non riesce a gestire le persone, a comunicare la sua visione, a dare il passo all’azienda. Ad esempio, ha paura a digitalizzare l’azienda perché non si trova a suo agio con i il nuovo mondo digitale.
In definitiva, ha paura di crescere, perché crescere significa cambiare.
La regola 25/5
Quante volte ti è capitato di avere giornate che non finiscono mai, lavori che dovevano essere completati in un paio di ore che invece fagocitano tutta la giornata o progetti che non vedono mai la fine? Quasi sempre c’è un colpevole per tutto questo: la distrazione.
Siamo distratti continuamente da colleghi, telefonate, mail e richieste varie, ma soprattutto dal telefono e dalle sue notifiche e se facciamo l’errore di prendere in mano il telefono, in un attimo ci mettiamo a guardare social, notizie e altre amenità che non solo ci fanno perdere tempo ma letteralmente ci scollegano dalla nostra attività.
La colpa è di quella parte del cervello che dice: “lasciami fare prima queste cose, perché sono facili e veloci, o perché sono più divertenti.”.. è la parte che cerca dopamine immediate e che è responsabile delle continue distrazioni.
Poi, quando torneremo sul lavoro, avremo bisogno di tempo per recuperare la concentrazione e rientrare nel flusso che avevamo interrotto.
Come possiamo ovviare? Con la regola 25/5
Ecco come funziona.
Secondo una leggenda, Warren Buffett disse un giorno ad un suo collaboratore di fare un elenco dei suoi 25 migliori obiettivi in carriera e poi chiese di segnare i primi cinque obiettivi.
"È tutta una questione di concentrazione. Non realizzerai 25 cose nella tua vita. Se ti concentri davvero a lungo termine, puoi farne da tre a cinque, forse. E l'impedimento al tuo non avere concentrazione sono i numeri da 6 a 25 , perché quelle sono le cose che ti interessano. Quelle sono le tue maggiori potenziali distrazioni".
L'idea è di rimanere concentrati sul raggiungimento degli obiettivi da 1 a 5 e stare completamente lontani dal lavorare sugli obiettivi da 6 a 25. Concentrarsi su pochi obiettivi permette alla mente di vedere più facilmente il traguardo e di concentrarsi sul tuo raggiungimento.
Qual è la lezione?
Quello che possiamo imparare è che è facile trovare cose da fare, ma è ancora più facile distrarsi dal fare effettivamente progressi sulle cose fondamentali, le cinque che abbiano segnato. Perché rimaniamo coinvolti nei guadagni emotivi a breve termine di cose che semplicemente non sono così importanti.
Ed è per questo che è così importante identificare le cose "meno importanti", come applicare la regola 25-5
Ad esempio, se tu usi le liste, prova a programmare le cose da fare nella giornata, ma non limitarti a fare un elenco di ciò che devi fare, piuttosto fai un elenco di tutte le cose che vuoi fare (o che il capo vuole che tu faccia!) - e metti in coda quella che ti impediranno di lavorare sulle tue priorità.
Puoi fare la stessa cosa quando crei elenchi per i tuoi obiettivi strategici settimanali, trimestrali e a lungo termine.
Alla fine, l'obiettivo non è quello di fare più liste, ma fare liste migliori concentrando le attività solo su quelle a grande valore aggiunto. Infine, allenati a porre le seguenti domande:
Quali sono le azioni che mi impediscono di raggiungere i miei obiettivi?
Come evitarli a tutti i costi?
Quindi, la prossima volta che ti distrai, ricorda la regola del 25/5.
E sposta la tua attenzione da ciò su cui potresti lavorare a ciò su cui dovresti lavorare.
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Microsoft ha dovuto rivelare le vendite della Xbox tramite un deposito del tribunale: meno della metà della PS4, il che significa che le vendite totali per entrambe sono state solo di circa 175 milioni di unità. Il mercato delle console è molto più piccolo di quanto immaginato da molti.
👉 LinkNon siete ancora su TikTok? Male! Perché per la generazione Z, TikTok è ormai un motore di ricerca e sostituisce Google.
👉 LinkIl treno a idrogeno arriva in Germania (e poi toccherà all'Italia). Sarà da noi nel 2023 con sei convogli che collegheranno Brescia, Lago d'Iseo e la Valcamonica
👉 Link
Il libro della settimana: Exponential
Exponential: How Accelerating Technology Is Leaving Us Behind and What to Do About It è un libro scritto da Azeem Azhar, un esperto di tecnologia che spiega come il divario tecnologico stia modificando in modo strutturale il business e la società. Exponential dà un senso a un periodo di cambiamenti vertiginosamente veloci e rivela come dovremmo rispondere ad essi. Questo libro è una lettura essenziale per chiunque cerchi di comprendere la nuova economia e le società globali che cercano di dominarla.
Lo strumento della settimana: Google Data Studio
Google Data Studio è uno strumento online per convertire i dati in dashboard e report informativi personalizzabili. Fu introdotto da Google nel 2016 come parte della suite aziendale Google Analytics 360 e poi esteso per singoli e piccoli team. Ha una serie di template che vi aiutano a creare i vostri grafici di presentazione. Naturalmente, è tutto online e può essere facilmente condiviso, che aspettate ad usarlo? Mi meraviglio che sia ancora così poco conosciuto.
👉 https://datastudio.google.com
The end.
Se ti è piaciuto questo numero, inoltralo a qualche amico e digli di iscriversi! Ti è piaciuto veramente tanto? Pagami un caffè. 😎
👉 Sono a tua disposizione per approfondire i temi di tuo interesse
Pubblico contenuti tutti i giorni, ecco dove puoi trovarmi:
🌍 Website www.giacomomelani.com
📸 Instagram (@gmelani) www.instagram.com/gmelani
✅ LinkedIn www.linkedin.com/in/giacomomelani
🔵 Facebook https://www.facebook.com/gmelanix
🐦 Twitter https://twitter.com/gmelani
🎥 YouTube https://www.youtube.com/giacomomelani
I link potrebbero essere di affiliazione. Attraverso questi supporterete gratuitamente la produzione dei contenuti, regalandomi una piccola percentuale su un acquisto (il prezzo finale per voi rimarrà lo stesso). Grazie.