Questa settimana vi presento un mio articolo sui modelli di business di Clubhouse, qualche considerazione sullo Smartworking, i trend social 2021 e il tema del second hand nel mondo del fashion. Sono ancora agli inizi, ma ogni settimana cerco di migliorare i contenuti!
Commenta i vari articoli e se li trovi interessanti… condividili pure!
Buona lettura!
4 Possibili modelli di business per Clubhouse.
Se non sei su Clubhouse fammi sapere, potrei riservarti un invito.
Nelle scorse settimane è esplosa in Italia la Clubhouse mania, complice una buona strategia di lancio che prevede un meccanismo ad inviti che ha causato una ricerca spasmodica di questi fantomatici accessi all’app cult del momento (nota: per ora funziona solo su iPhone).
Per chi non lo sapesse Clubhouse è un social network basato sull’audio, ovvero non esistono post o foto, ma l’unica cosa che si può fare (e non è poco!) è parlare. Funziona con un meccanismo di stanze, nelle quali ci possono essere moderatori / speaker e ascoltatori che conversano in diretta.
Ho scritto un articolo su Medium dove ipotizzo quattro possibili modelli di business per questo social così innovativo. Una premessa: questa startup cerca di crescere il più possibile per affermarsi rapidamente sul mercato (è molto ben finanziata da numerosi fondi) e quindi il modello di business, o meglio, il modello di monetizzatione lo valuteranno in un secondo momento. Per ora l’importate è aumentare il più possibile la base utenti.
Ho accostato i 4 possibili modelli a startup di successo in modo da visualizzare immediatamente il modello che potrebbe essere adatto a Clubhouse. Naturalmente i modelli qui descritti possono anche essere combinati tra loro.
Clubhouse come Spotify: modello che comprende la pubblicità nella versione free e il pagamento di un abbonamento nella versione premium
Clubhouse come Patreon: modello in cui il fan paga per poter interagire con il suo beniamino
Clubhouse come Eventbrite: modello in cui si pagano gli eventi, ogni stanza è un evento e io mi abbono o pago il singolo evento / stanza
Clubhouse come Photoshop: modello in cui i creator pagano per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari a trarmettere una tramissione live, un po’ come una radio personale.
Che ne pensate? Vi invito a leggere l’articolo completo su Medium.
I modelli organizzativi adottati nella Bay Area
Ormai tutti sanno che la pandemia ha rivoluzionato il mondo del lavoro facendo sì che improvvisamente, quello che in Italia viene chiamato Smartworking, sia diventato un modo di lavorare strutturale alle aziende. Queste ultime hanno scoperto durante il lockdown che tante cose prima impossibili sono diventate fattibili: ad esempio, è possibile lavorare bene anche stando a casa.
Ma tutto questo vale solo adesso in pandemia e prima o poi tornerà tutto come prima oppure questi cambiamenti forzati rimarranno anche dopo?
E’ interessante vedere cosa sta succedendo in USA che sono sempre qualche anno avanti a noi. È stata condotta una ricerca nella Bay Area (San Francisco), intervistando numerse aziende tech e scoprendo che, dopo la pandemia, il 37% delle aziende adotterà un modello Hub&Spoke, il 36% addotterà un totale decentramento, ed infine solo il 26% tornerà in ufficio regolarmente.
Quindi più o meno tre quarti delle aziende aggiorneranno il loro modello operativo per adattarsi alle nuove modalità di lavoro in cui la parte predominante sarà in smartworking.
Questo vuol dire che le aziende dovranno modificare e digitalizzare i loro processi per renderli gestibili anche da remoto, dovranno adottare modelli organizzativi nuovi con meccanismi di coordinamento tutti da inventare, ed infine andranno rivisti i modelli di valutazione ed incentivazione perché dovranno essere completamente diversi visto che quelli attuali si basano sulla presenza in ufficio.
In definitiva: è evidente come le persone non si possano piu gestire come prima della pandemia. E’ altrettanto evidente che le aziende devono modificare (in alcuni casi radicalmente) il loro modo di lavorare. Mettiamoci in marcia.
Social Trends 2021
Ecco un bell’articolo apparso sul blog di Planoly sulle tendenze 2021 per quanto riguarda i social. Se non avete tempo per leggere l’articolo ve lo riassumo nei prossimi punti, se non avete tempo neanche per questo allora leggete soltanto i grassetti.
Instagram continua a spingere sui Reel e li premietà sempre di più per dare evidenza a quato nuovo format video (video verticali di max 15 secondi).
Il 2021 è l’anno del Microblogging. Piccoli pezzi di contenuto che vengono scritti per accompagnare una foto su instagram, dei tweet o un video per Tiktok. Volete un esempio? Leggete il l mio ultimo post Instagram (vi consiglio di leggerlo).
Clubhouse va alla grande e continua ad essere il “place to be”. Lo avete letto nell’articolo dedicato. Vi ricordo che Clubhouse per ora funziona solo su iPhone. Se non siete ancota a bordo. Fatemi sapere che vi faccio avere un invito.
Esploderà l’e-commerce soprattutto nella versione acquisti in app che sta crescendo a ritmi vertiginosi.
I contenuti video continuano a spopolare, anzi di più. Complici le nuove piattaforma come Tiktok o Instagram Reels, se non avete ancora aperto il vostro canale video non siete nessuno.
L’influencer Marketing continuerà a crescere e si svilupperanno sempre di più i rapporti con i micro influencer, ovvero personaggi che hanno un seguito limitato (poche migliaia di fan) ma molto engaged.
Con Twitter Spaces, Twitter risponde subiti a Clubhouse e prova a lanciare la sua piattaforma social basata esclusivamwnte sull’audio. Aspettiamo la versione di Facebook.
Costruire le comunità online attraverso contenuti educativi e inclusivi.
Il 2020 è stato un anno in cui i contenuti poco costosi superavano di gran lunga le produzioni ad alto budget in termini di influenza e connessione con i consumatori. Ci saranno contenuti di marketing più frammentari e improvvisati nel 2021 poiché l'originalità e l'autenticità che derivano da risorse limitate si sono dimostrate convincenti. Il settore pubblicitario si riprenderà nel 2021, ma le lezioni apprese l'anno scorso rimangono.
Qui trovate l’articolo di Planoly
Decolla il second hand anche per H&M
Il second hand è una grande tendenza del momento, basta vedere le tante app che sono esplose nell’ultimo periodo, spesso anche pubblicizzate in tv. La moda circolare è uno degli obiettivi prioritari di H&M, che da tempo ha sposato una strategia eco-friendly e dal 2015 sostiene la piattaforma di second hand Sellpy.
“Crediamo fortemente nel team che sta dietro l’azienda e nel suo business model circolare, che si allinea perfettamente con la nostra visione di sostenibilità”, commenta Nanna Andersen, alla guida di Co:Lab.
L’humus è sicuramente fertile: secondo le previsioni di Global Data il mercato globale del resale passerà dai 28 miliardi del 2019 ai 64 miliardi nel 2024, con un salto medio annuo del 39%. Molti brand stanno provando a costruire un proprio circuito di seconda mano per non lasciare questo business in mano agli specialisti e provare ad arricchirlo di valori di marca. Alcuni brand stanno addirittura predisponendo degli spazi dedicati all’usato nei propri negozi. Secondo voi è un trend in crescita o solo un po’ di green washing?
Ecco il sito di Sellpy, non ancora disponibile in italiano.
Lo strumento della settimana
In questa nuova rubrica ogni settimana vi presento uno strumento utile. Questa settimana vi segnalo lu.ma, un sito molto interessante che vi aiuta a trasformare la vostra Zoom Call in un webinar ben organizzato. L’ho provato e vi permette di costruire una pagina evento, di creare dei meccanismi di iscrizione con possibilità di aggiunta al calendario, di vendere i biglietti. Bello, bello.
GM Show - Episodio 4 - Daniele Bruttini / Quomi
Daniele è il fondatore di Quomi.it, una startup dedicata ai meal kit. In questa puntata parliamo di startup, food delivery, meal kit, e-commerce e tanti altri temi legati al mondo del food. Retroscena, strategie, mercato: una puntata ricchissima di spunti ed informazioni.
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This is the end, my friend
Per questa settimana finisce qui. Mi raccomando, siate curiosi, fatevi domande e commentate liberamente. Mi aiuterete a migliorare.
Giacomo
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