In questa Newsletter ho raccolto una selezione di notizie corredate da alcune mie considerazioni su Modelli di Business, Strategie di Netflix, Icona di Amazon e Cupcakes. Sono ancora agli inizi, ma ogni settimana cerco di migliorare il contenuto.
Se trovi questi contenuti interessanti, condividili pure!
Buona lettura!
Gildo Zegna: “Abbiamo cambiato il nostro Business Model"
La collezione fall-winter 2021/22 di Ermenegildo Zegna segna una rivoluzione nella strategia del gruppo fondato nel 1910 a Trivero (Biella) che si apre all’informale e agli accessori, adeguandosi ad un mercato sempre più casual anche nell’alto di gamma.
“Siamo stati rapidi nel cambiare il più possibile il business model passando dal capospalla all’informale e agli accessori, che sono ciò che va meglio oggi. Sì, la collezione ha proprio quest’impronta: un mix di lui e lei, indoor e outdoor.”
Gildo Zegna
Molto interessante (e non semplice) questo cambio di Business Model che cerca di andare sempre più verso il mercato informale, cambiando anche il pubblico target. Cambiamento meritevole per un marchio come Zegna che è sempre stato posizionato sull’uomo classico, anche se negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di rinnovamento iniziato con la linea Z Zegna e proseguito con la linea XXX che reinterpreta lo streetwear “attraverso una sartorialità couture e tessut, dedicata a un mondo più giovane”.
Il gruppo presenta ancora qualche problema nel processo di Digital Transformation che, a detta di Gildo Zegna, sta avendo qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia.
«Nei 12 mesi appena conclusi abbiamo perso circa un 20%, ma nel 2021 recuperemo una buona parte», ha spiegato a MFF il ceo Gildo Zegna. «Thom Browne è addirittura cresciuto. Sta andando benissimo soprattutto in Asia.»
Qui l’intervista a MF Fashion
Nota finale: come ho spesso ripetuto, il processo di Digital Transformation è un tema strategico che deve essere affrontato al più presto da qualsiasi azienda, pena il rischio di espulsione dal mercato.
Netflix: calerà il poker d’assi?
Lupin batte tutti i record di visualizzazione: l'hanno vista nei primi 28 giorni di programmazione già 70 milioni di abbonati, superando Bridgerton (63) e La Regina degli Scacchi (62) che già avevano raggiunto vette altissime.
Aiutata dalla pandemia, nel 2020 Netflix ha superato i 200 milioni di abbonati (+8.5 nell'ultimo trimestre 2020). In pratica, gli utenti sono raddoppiati nel giro di tre anni. Il fatturato ha raggiunto i 25 miliardi (+24%). Sono numeri incredibili, ma forse non tutti sanno Netflix è stata fino ad oggi in perdita (15 miliardi di debiti) e dovrebbe raggiungere un cashflow positivo solo quest'anno e poi essere totalmente in positivo dopo il 2021. Netflix, infatti, ha continuato ad investire per la crescita anche perché l'arena competitiva si è fatta sempre più affollata.
Qual è la strategia di Netflix?
Per il momento è una strategia basata sui contenuti e va nella direzione di un'offerta sempre più articolata, anche grazie ad una continua produzione di serie sia americane che localizzate nei vari paesi. L’obiettivo è il “consumo infinito”, ovvero appena hai finito una serie devi subito iniziarne un’altra.
Bridgerton è stata scritta da Shonda Rhimes, sceneggiatrice di grande successo che deve la sua fama a Grey’s Anatomy (hai detto poco!), Lupin è una produzione francese. In Italia è stata prodotta la serie Summertime, girata a Cesenatico, che ha riscosso un buon successo tra i ragazzi (sono il pubblico target della serie) e della quale si sta producendo la seconda stagione.
Oltre a nuovi investimenti in produzioni di serie, sarà aumentato lo sforzo nella produzione di film: per il 2021 è previsto il lancio di un nuovo film a settimana, sempre tutte grandi produzioni ovviamente.
Netflix calerà anche il poker d'assi con una quarta serie record? E’ appena uscita “Fate” e promette molto bene.
Amazon aggiorna l’icona della sua app
Ecco la nuova icona dell'app Amazon. È minimal e riprende il tipico pacco di cartone con la striscia di nastro adesivo. Il sorriso richiama il logo e crea una connessione emozionale con il momento della consegna (ed apertura) del pacco, che è sempre un momento di felicità. Ci suggerisce: "Cliccami e avrai un momento di felicità".
Un punto importante da ricordare:
L'icona non racconta l'e-commerce (ovvero la funzione specifica), ma ci rammenta il beneficio emozionale. Indipendente da cosa compreremo, riceveremo la nostra dose di dopamina!
In effetti, se ci pensate, il carrello è legato alla spesa tradizionale mentre, alla fine, il vissuto di Amazon è effettivamente legato al pacco. Tra l'altro, mi pate che nessuna tra le app importanti abbia mai usato il packaging come elemento per l'icona.
Che ne dite? Vi piace? Rispondete pure nei commenti!
😵 Alcune persone hanno trovato un difetto importante nella nuova icona, uno di quei difetti che una volta visto non lo dimentichi: nel nastro azzurro ci vedono i baffetti di Hitler. E quindi collegano l'icona (baffetti + sorriso) al suo viso.
Voi ce li vedete? Che effetto fa dopo che lo avete scoperto? Io sinceramente lo trovo un po’ una forzatura.
L’immagine della settimana: un concetto di Marketing spiegato facile
Prendi una Madeleine in Francia, la porti in USA e la chiami muffin, le aumenti il prezzo di 10 volte, poi la farcisci con una glassa zuccherosa dai colori sgargianti e… Boom! È un cupcake! Adesso vale 20 volte la tua Madeleine iniziale.
Che ne pensate? Io me le mangio tutte e tre.
This is the end, my friend
Per questa settimana finisce qui. Mi raccomando, siate curiosi, fatevi domande e commentate liberamente. Mi aiuterete a migliorare.
Giacomo
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