Con un titolo un po’ provocatorio, in questo numero parliamo di come Adobe stia costantemente adeguando il suo modello di business ai cambiamenti del mercato. Poi parleremo delle 3 leggi del marketing, tre punti da tenere sempre a mente.
Nota: vi ricordate quando parlavo di Netflix e dicevo che avrebbe introdotto un abbonamento basic con supporto di ADV? Beh lo stanno sperimentando!
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Adobe sta testando una versione free di Photoshop
Come tutti sanno Adobe è la software house regina dei prodotti per creativi, Photoshop per fotografi, Illustrator per grafici e Premiere per i video maker. Photoshop è di gran lunga il prodotto più noto della suite e addirittura la parola “photoshoppare” è entrata nel linguaggio comune.
Fino a qualche anno fa Photoshop era un pacchetto a pagamento, decisamente costoso, che aveva come utenti target i creativi come il fotografo o l’illustratore professionale che si potevano permettere un pacchetto professionale (e molto costoso!) per la loro attività. Tutti gli altri utilizzavano copie pirata oppure programmi free di fotoritocco, anche se nessuno ha mai raggiunto minimamente il successo di Photoshop.
Qualche anno fa Adobe ha cambiato modello di business ed è passata dal modello a vendita di prodotto a modello in abbonamento, ne abbiamo parlato anche qui. Il cambio è stato drastico e sono passati dalla vendita di pacchetti dal costo di diverse centinaia di euro, talvolta migliaia, a pacchetti dal costo di qualche decina di euro al mese (versioni da 29€ al mese).
Per state in piedi, questo modello ha ovviamente bisogno di una base utenti molto più ampia e le attività di marketing devono essere riposizionate per aumentare la visibilità sul target e lavorare sulla conversion.
Ora, con la democratizzazione del web e la pervasività del digitale, le esigenze di grafica sono letteralmente esplose ed esistono centinaia di software e app per produrre in modo migliore storie e contenuti di vario tipo.
Un esempio per tutti è Canva, che tutti voi conoscete e che probabilmente utilizzate quotidianamente. É stata fondata nel 2012 in Australia ed è dedicata alla progettazione grafica di basso livello, ovvero si è specializzata nel soddisfare esigenze di grafica di base che ormai tutti hanno, anche (soprattutto!) a chi non sa usare strumenti tecnici come Photoshop. Anzi, il valore di Canva sta nelle centinaia di template disponibili, con cui potete farci praticamente di tutto.
Negli anni Canva a effettuato diversi round di finanziamento che le hanno permesso di crescere, anche attraverso acquisizioni (una delle ultime è Pexels) e di puntare all’impressionante cifra di un miliardo di dollari che dovrebbe raggiungere alla fine del 2022, con una base di circa 75 milioni di utenti attivi al mese! Questi numeri le hanno fatto raggiungere la strabiliante valutazione di 40 miliardi di dollari.
Perché abbiamo parlato di Canva?
Ovviamente Photoshop e Canva non sono strumenti comparabili, ma Canva ha dato ad Adobe una lezione importante: nel mondo ci sono milioni di persone che hanno esigenze di grafica per le loro attività.
Perché lasciare questo enorme mercato tutto a Canva e ai player simili? Va bene il software per professionisti, ma qui c’è un mercato enorme da conquistare! Ecco che allora si può iniziare con il software più popolare, Photoshop, per realizzarne una versione web semplificata e totalmente free.
È quello che Canva sta sperimentando in alcuni paesi, in modo da capire le risposte del mercato e mettere a punto la strategia per conquistare i mercati mondiali.
Una mia ipotesi potrebbe essere un riposizionamento di Photoshop su tre versioni:
La versione di base, completamente online, con funzionalità semplificate e magari una serie di add-on come filtri e template
Una versione Premium, sempre online ma questa volta a pagamento, per chi ha esigenze più sofisticate o è un’azienda che lavora con il digitale e che ha bisogno di qualche strumento in più. In pratica, una versione completa ma semplice da usare
La versione in abbonamento, da scaricare, per i professionisti o comunque per chi vuole una versione completa del software.
Naturalmente, tutte le versioni potrebbero essere arricchite da template, filtri, esempi, corsi, ecc. per mettere in grado le persone di poterne sfruttare al massimo tutte le potenzialità. In pratica, un’offerta di prodotto che copre tutte le necessità e che può accompagnare chiunque dalla versione basic fino a quella pro.
In questo modo Adobe potrebbe continuare a mantenere la leadership nel segmento professionale ma, allo stesso tempo, aprirsi all’enorme mercato disponibile creato da Canva.
3 fondamentali leggi del marketing
Ogni volta che vado al supermercato rimango stupito dal grande numero di marchi e di prodotti presenti in alcune categorie, ad esempio gli shampoo o la cosmetica, ma naturalmente lo stesso vale anche per tanti settori del food.
“Ma quanti marchi ci sono qui? Come è possibile vendere tutti questi prodotti?”
Se ci pensate bene, il motivo è abbastanza semplice: sono uno diverso dall’altro. Nessun shampoo è tanto migliore dell’altro, nessuna marmellata, il gusto è soggettivo. Quindi, quanto è buono un prodotto dipende da chi lo usa.
Questo ci fa riflettere che non sempre dobbiamo essere migliori degli altri, ma certamente dobbiamo essere diversi dagli altri, talvolta così diversi da creare un nuovo settore o nicchia. E poi insistere su quello fino a diventarne i leader riconosciuti.
Come è possibile essere tanto diversi dai concorrenti, se offriamo sostanzialmente lo stesso prodotto? Come è possibile diventare leader di nicchia?
Possiamo sfruttare tre leggi del Marketing.
Legge 1: La legge della celebrità
Lo dicevano Al Ries e Jack Trout nel loro libro (Le 22 leggi immutabili del Marketing ↗): devi possedere la tua categoria. In caso contrario, è necessario crearne una nuova.
Il prerequisito per qualsiasi azienda per avere successo nel marketing è che deve definire e possedere una categoria. Quando i consumatori acquistano, seguono un processo decisionale in due fasi:
Scelgono la categoria (ad es. SUV)
Scelgono marchi (ad es. BMW, Mercedes, Audi)
Possedendo la categoria, diventa possibile cortocircuitare il processo di acquisto perché in quel caso non c’è più il confronto con i concorrenti, ma il brand è l’opzione migliore per la categoria, anzi potremmo esagerare e dire addirittura “l’unica scelta possibile”.
Il modo migliore per farlo consiste nello scegliere un segmento che sia piccolo e poco competitivo, ma in rapida crescita.
Un ottimo esempio è Hubspot che ha praticamente creato e posseduto il termine "inbound marketing", di cui è leader indiscusso. Un altro esempio è PayPal, che ha iniziato concentrandosi sui venditori di eBay, che all’inizio erano solo poche centinaia di persone. Se hai come target poche centinaia di persone, puoi soddisfarle, parlare al telefono e farle sentire speciali. Una volta che Paypal ha posseduto il mercato dei seller di eBay, è stato trascinato dalla massa enorme delle persone che acquistano e vendono su Internet, cresciute a dismisura in pochi anni.
Legge 2: Legge di Yoda (Yoda, devi essere)
Una volta identificata la nuova categoria, bisogna attirare i potenziali clienti e uno dei modi più efficaci è usare il cosiddetto viaggio dell’eroe, lo conoscete?
Il viaggio dell'eroe è un concetto che Joseph Campbell, professore di mitologia, ha reso popolare. È una struttura narrativa condivisa da quasi tutti i miti e le storie popolari, dal mito della creazione sumerica ai film e ai programmi TV. Ed è la modalità che dobbiamo usare per comunicare al cliente il viaggio che gli faremo fare, dal momento attuale a quello futuro (che sarà migliore grazie al nostro intervento!).
Lo possiamo ridurre in tre fasi:
Partenza: l'eroe si lascia alle spalle il mondo familiare.
Iniziazione: l'eroe impara a navigare nel mondo sconosciuto dell'avventura.
Ritorno: l'eroe ritorna nel mondo familiare.
Parte della fase di iniziazione è occupata dal mentore che assiste l'eroe. Questa legge è chiamata legge di Yoda, proprio il ruolo che Yoda svolge Star Wars.
Il meccanismo funziona bene perché il viaggio dell'eroe è una struttura universale che gli esseri umani conoscono sin dall’antichità.
Legge 3: La legge della resistenza al marketing
Una volta che abbiamo messo a punto un posizionamento del marchio che risuona e che ti permette di essere leader nella categoria, scatta la necessità di resistere. Dobbiamo testare molti messaggi, ma se identifichiamo un messaggio o una campagna di marketing vincenti, non ci dobbiamo fermare fino a che non è più redditizia.
De Beers usa lo slogan "Un diamante è per sempre" dal 1948 e non si sono annoiati. Perché? Perché funziona ancora.
Conclusioni
Facciamo un sunto finale: è necessario possedere una categoria. In caso contrario, è necessario crearne una nuova. Per trovarla, dobbiamo chiederci "Qual è il pubblico minimo praticabile per il mio prodotto o servizio che cresce di almeno il 10% all'anno?"
I prodotti e servizi costituiscono il viaggio dell’eroe: tu sei Yoda, il tuo potenziale cliente è Luke. Dobbiamo quindi considerare la trasformazione attraverso cui stiamo portando i potenziali clienti per farli diventare dei Jedi. Dobbiamo far loro vedere come li facciamo passare dal punto di partenza al punto di arrivo finale.
Infine, dopo aver fatto questi due passaggi, dobbiamo perseverare. Molte aziende cambiano continuamente messaggi e talvolta anche il posizionamento, questo porta solo a confusione e in definitiva a minori vendite.
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Airbnb si è rifatto il look. Qualche mese fa Airbnb ha presentato il redesign della piattaforma, che non è soltanto un cambio di look ma contiene alcune scelte importanti per la UX. In questo articolo trovate molti spunti di riflessione estremamente interessanti.
👉 LinkI resi e-commerce sono sempre più costosi. Tanto che alcune aziende stanno pensando l’inimmaginabile: lasciare il reso al cliente. Avete un e-commerce? Come gestite i resi?
👉 LinkGoogle teme la concorrenza: i giovani usano più Instagram e TikTok che non il motore di ricerca, Per il colosso, le nuove generazioni preferiscono i social come primo accesso in rete e per scoprire le novità,
👉 Link
Il libro della settimana: The Metaverse
Questo libro è molto interessante perché riesce a spiegare con chiarezza perché e come dovremmo prepararci a una nuova rinascita digitale e cosa significa in termini di opportunità di lavoro, investimenti e nuovi modelli di business.
Leggendo questo libro, ti verrà voglia di diventare un imprenditore del Metaverso, un magnate immobiliare virtuale, un architetto voxel o semplicemente uno spettatore curioso dell'ultimo capitolo di Internet!
Un libro ideale da leggere in vacanza
Lo strumento della settimana: Blush Design
Bush Design è un software che permette di creare con pochi click, personaggi e animazioni da inserire in siti e presentazioni, così da animarle e renderle più efficaci. Insomma, un sito da provare assolutamente!
The end.
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