🚀 GM Picks 49 - Innovare con lo Shadow Board
e costruire modelli di business su altri modelli di business
Abbiamo bisogno di più giovani nei consigli di amministrazione. Avere millennial e Gen Z nei "comitati ombra" aziendali può accelerare l'innovazione. E poi parliamo di come nascono modelli di business su altri modelli di business. Sei in confusione? Buona lettura!
👉 Condividi questo numero se pensi possa interessare a qualcuno, oppure fai uno screenshot dei passaggi più interessanti e taggami sui social (seguimi su Instagram)
Vuoi provare un servizio Cloud potente, con crittografia militare e velocissimo? Io sto provando pCloud (10Gb free!) e te lo consiglio 👉 https://bit.ly/GM-pCloud
💥 Cerchi un corso sul Business Model Canvas? 👉 A questo link c’è il mio corso free!
Innovare con lo Shadow Board
Nel corso del tempo ho raccontato spesso di come molte aziende stiano faticando a cavalcare l’onda del digitale e a interagire con le nuove generazioni. I motivi principali sono, da un lato la mancanza di comprensione di modelli culturali delle nuove generazioni e dall’altro, l’incapacità di seguire i forsennati avanzamenti tecnologici degli ultimi anni.
Questo succede in gran parte perché il management aziendale è composto prevalentemente da persone senior, esperte ma spesso anche (completamente) “distaccate” dal mondo contemporaneo.
C’è un modo interessante per permettere al management di comprendere le dinamiche del mondo contemporaneo: coinvolgere i millennial e i membri della Generazione Z nel processo decisionale organizzativo. Ma come fare? Usando lo shadow board.
Cosa è uno Shadow Board?
Uno shadow board, o consiglio ombra, è un gruppo di dipendenti non esecutivi che lavorano con il gruppo dirigente senior su iniziative strategiche. In questo caso il board è costituito da Millennials e Gen Z che forniscono un feedback generazionale al senior management dell'azienda, diversificando le prospettive a cui sono esposti i dirigenti.
Gucci, ad esempio, ha creato uno shadow board composto da Millennials che, dal 2015, si incontrano regolarmente con i senior e parlano delle questioni su cui si concentra il comitato esecutivo dell’azienda.
"È un comitato strutturato con persone di età inferiore ai 30 anni, il compito è discutere gli stessi argomenti che discutiamo nella normale riunione con i dirigenti, oppure darmi idee su diversi processi" Marco Bizarri, CEO Gucci
Il concetto di Shadow Board nasce nei primi anni 2000 ad opera di Jack Welch, leggendario CEO di General Electric ed è uno sviluppo del concetto di "mentoring inverso" da lui sviluppato pochi anni prima.
Il termine deriva dalla politica: il "governo ombra" è una squadra di politici dell'opposizione scelti per rispecchiare il gabinetto del primo ministro e sfidare le politiche del governo.
In sostanza, lo shadow board può rimodellare positivamente le imprese offrendo una nuova prospettiva sui problemi, ma non solo su tutto ciò che riguarda la tecnologia, ma anche su temi come sostenibilità, diversità e inclusione.
I vantaggi di questo approccio dal basso sono duplici: i dipendenti più giovani sono in grado di contribuire a processi decisionali di alto livello, mentre l'organizzazione è esposta a prospettive diverse che possono aprire a nuove sensibilità e modi di agire. A lungo termine, oltre a spingere sull’innovazoine, tutto ciò consente all'organizzazione di sviluppare anche un forte pool di talenti e preparare i futuri leader.
In che modo può essere usato uno Shadow Board?
Vediamo alcuni esempi di applicazione di uno shadow board.
Reinvenzione del modello di business. Di fronte all’avanzata del digitale, emerge nella necessità di rivedere e aggiornare i modelli di business. Il board può essere supportato da chi è il principale protagonsta di questo cambiamento: Millenials e Gen Z. Ad esempio, la catena francese Accor, ha usato questo metodo per analizzare il mercato, modernizzare l’azieda e lanciare Jo&Joe, un marchio dedicato ai Millenials.
Riprogettazione del processo. Il digitale ha un fortissimo impatto sui processi, la digital transformation è stata fortemente stimolata dalla pandemia, ma molto spesso si portano in digitale i processi storici, finendo per digitalizzare anche le inefficienze. Il processi digitali vanno ripensati completamente e chi meglio di un nativo digitale può svolgere questo compito? Stora Enso, un'azienda finlandese di carta e imballaggi, ha utilizzato lo shadow board per rivedere dei processi che fino a poco prima erano stati studiati da esperti che il management considerava più idonei all'incarico. Lo shadow board ha convinto il management ad assegnare determinati compiti a persone non esperte, sostenendo che una visione imparziale aumentava le possibilità di scoperte. Così è stato e il progetto è stato un successo.
Trasformazione organizzativa. Anche le organizzazioni stanno cambiando velocemente per rispondere agli stimoli del mercato: digitale, agilità, strutture sempre più piatte, lavoro in team. Il CEO di GroupM India, aveva bisogno di attuare una trasformazione digitale e culturale triennale. A tal fine, ha creato l'YCO (Comitato Giovani) per definire la Vision 3.0 di GroupM, rendendo il digitale il fulcro per guidare la crescita futura.
Maggiore rilevanza sul mercato. Se i primi due aspetti sono relativi all’azienda in sé, questo impatta fortemente sul mercato. È un tema che abbiamo affrontato spesso e che vedo ogni giorno nelle aziende. Il mercato cambia rapidamente e i clienti sono sempre più diversi da quelli abituali. Ma la cosa importante è che i nuovi clienti si comportano i modo diverso e hanno modelli culturali diversi dai precedenti. Per essere rilevanti sul mercato occore quindi conoscere quei modelli e usare i linguaggi appropriati. Pensiamo alla fluidità della GenZ o a certe sensibilità contemporanee in tema di sostenibilità o diversità. Solo un team di giovani può interpretare correttamente queste tendenze per non far apparire l’azienda come fatta da boomer i per boomer!
Come si crea uno shadow board?
Ecco alcuni punti importanti:
Guarda oltre il gruppo "ad alto potenziale". Molte aziende hanno già programmi per i talenti o dipendenti “ad alto potenziale”, ma questo non aiuta a definire le persona ideale per il board. Analizzate il vostro “parco giovani”, guardate chi è più social, magari qualcuno di loro sarà un creator, sarà popolare su TikTok o passerà ore a fare live su Twich (→ se non sai di cosa parlo allora hai urgente bisogno di uno shadow board!). Cercate ovunque e parlate con loro per capire se sono le persone giuste. Studiateli e cooptateli, ne saranno entusiasti. Alcune aziende consentono a chiunque soddisfi determinati criteri di candidarsi allo shadow board (Mi piace questo approccio), Ciò può permettere anche di scoprire alcune gemme che altrimenti sarebbero rimaste sotto i radar. Le ricerche dicono che spesso i membri autocandidatesi a hanno superato le prestazioni di quelli ad alto potenziale.
Rendilo un programma sponsorizzato dal CEO. Affinché il programma abbia il massimo impatto, il sostegno deve provenire dai vertici dell'organizzazione. Ad esempio, in Gucci lo shadow board riporta direttamente a Bizzarri
Continuate a valutare e migliorare le attività del board, anche aggiornandolo e inserendo figure nuove che avete via via trovato in azienda.
Il beneficio sarà enorme e vista l’età dei membri del board, probabilmente eviterete la diabolica frase “Abbiamo sempre fatto così”, l’ostacolo più importante per qualsiasi tentativo di innovazione.
"C'è solo un modo per guardare le cose finché qualcuno non ci mostra come guardarle con occhi diversi" Picasso
Se volete approfondire, sono a vostra disposizione.
Modelli di business che si sviluppano su altri modelli di business
Lo so, è un titolo provocatorio, ma è interessante per raccontare che quando arriva un modello di business innovativo, in seguito, per gemmazione, si generano altri modelli, costruendo così una vera e propria nuova economia attorno al modello iniziale.
Un esempio potrebbe essere l’economia delle app, che è diventata miliardaria e costituita da migliaia di società e freelancer che sviluppano e altrettante società che vendono servizi attorno al modello originario: un esempio sono le società che vendono servizi per posizionarsi meglio nello store o quelle specializzate in pubblicità per le app.
Ma parliamo di Airbnb che ha stravolto le dinamiche dell’ospitalità creando numerose difficoltà anche alle catene alberghiere più importanti, le quali hanno visto erodersi in poco tempo il numero di camere prenotate a causa di un concorrente che offriva un prodotto sostitutivo estremamente attraente… tra l’altro senza investimenti immobiliari.
Alcune città come Firenze hanno vissuto addirittura il fenomeno dello svuotamento del centro storico perché i proprietari di immobili hanno riconvertito i loro appartamenti per Airbnb, ben più remunerativo.
Nel frattempo gli hotel si sono attrezzati aggiornando servizi e formule e anche gli operatori come Booking si sono adeguati inserendo anche gli appartamenti nella loro piattaforma. La pandemia ha ovviamente stravolto tutto.
L’obiettivo però non è analizzare il modello di Airbnb, ma vedere cosa è successo dopo. Entriamo nel cuore del post.
Abbiamo detto che quando nasce un modello di business di nuovo tipo, attorno ad esso si crea una nuova economia di prodotti e servizi che lo alimentano e nascono molte iniziative imprenditoriali che supportano la crescita, lo sviluppo e la maturazione del modello iniziale.
Per fare un esempio, ecco un breve elenco di servizi che sono nati sulle spalle di Airbnb e che hanno generato imprese e iniziative, anche sul territorio italiano.
Corsi online: sull’uso di airbinb e su come affittare stanze o appartamenti su questa piattaforma (→ come in tutte le piattaforme, è necessario saper emergere tra le offerte concorrenti)
Servizi Airbnb: sono nate numerose società di servizi che si occupano della gestione degli appartamenti Airbnb, dalle pulizie all’accoglienza, dai lavori di riparazione, alla manutenizone degli accessori.
Servizi turistici Airbnb: esistono startup specializzate nei turisti Airbnb, che sono turisti che cercano esperienze del luogo e non le solice cose “da turisti”: cene con persone del luogo, in ristoranti del luogo, escursioni con persone del lugoo e così via. (→ Anche Google si è accorta di questo e su Maps ti dice se un ristorante è “frequentato dai locali”)
Oltre a queste, sono nate anche società che fanno investimenti immobiliari in ottica Airbnb, cioè comprano case da da ristrutturare e affittare sulla piattaforma. Ce ne sono anche in Italia. Poi ci sono gli americani che, come al solito, fanno le cose in grande.
Il caso ReAlpha
L’ultima novità che mi è capitata di vedere è la startup immobiliare che cerca finanziamenti per comprare case da affittare su Airbnb. Nel modello ReAlpha le persone comprano azioni della società (almeno adesso) o quote di immobili in gestione per avere dei rendimenti derivanti dall’affitto Airbnb e dalla rivalutazione dell’immobile stesso. Gli investimenti immobiliari di questo tipo non sono una novità, ma ReAlpha fa le cose in modo diverso, in pratica usano i dati e l’AI per identificare le migliori opportunità di mercato cercando le case più “Airbnb-abili” sulle quali investire.
👉 Si presentano così: Investi nel mercato degli affitti a breve termine senza il mal di testa della proprietà. Utilizzando l'apprendimento automatico, algoritmi avanzati e gestione automatizzata, puoi investire in affitti a breve termine senza la seccatura di possedere o mantenere una proprietà!
L'obiettivo è reinventare lo spazio in affitto a breve termine, offrendo ai singoli investitori l'opportunità di possedere azioni di proprietà specifiche che vengono affittate tramite Airbnb.
La società ha recentemente annunciato la chiusura di un fondo seed da 6 milioni di dollari e si prepara a lanciare un round di crowdfunding Reg A+ (noto anche come "mini IPO") in cui saranno offerte al pubblico 7,5 milioni di azioni, vendute a $ 10 ciascuna. La società prevede di integrare il Reg A+ con ulteriori $ 75 milioni da piccoli investitori che acquistano azioni di singole proprietà per un minimo di $2.500.
L'investimento combinato di 150 milioni di dollari sarà utilizzato per acquistare 1,5 miliardi di dollari in immobili in affitto a breve termine, in pratica vogliono acquistare fino a 15.000 affitti Airbnb nei prossimi cinque anni.
Urca! 😀
Se volete saperne di più: https://www.realpha.com/
Conclusioni
Prova a pensare se nel tuo mercato o attorno al tuo modello di business, o attorno a modelli di business di aziende di successo puoi costruire un progetto, un servizio o magari un’azienda che sfrutta il modello di business iniziale.
Vuoi provare a fare qualche ragionamento insieme a me? Sono qua.
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
La DYMO mette il DRM nelle etichette. Le stampanti hanno due materiali di consumo, inchiostro e carta. Di soluto lucrano sull'inchiostro, ma la scarsità di chip ha portato alcuni di essi a lavorare sulla carta. Alcune macchine DYMO accettano solo etichette proprietarie. Ottima mossa o boomerang?
👉 LinkL’iPhone diventa un POS: News passata un po’ sottotraccia ma potenzialmente disruptive. Apple aprirà il chip NFC dell'iPhone per consentire alle app di accettare pagamenti contactless. Invece di aver bisogno di un dongle, le app potranno accettare il pagamento direttamente.
👉 LinkStellantis vuole diventare (anche) una software house. Stellantis investirà 30 miliardi nei prossimi quattro anni per creare un gruppo di sviluppo software di 4.500 persone. L’obiettivo è di guadagnare 20 miliardi di euro dalla vendita di servizi alle sue auto nel 2030. Ce la faranno? Di solito le aziende “tradizionali” non riescono a vincere con le tecnologie dirompenti. Vedremo.
👉 Link
Il libro della settimana.
Avevo preso due libri di Jim Collins, Built to Last e questo Great by Choice che ho apprezzanto tantissimo e dove sono approfonditi alcuni temi come l’innovazione, che non è di per sé è l'asso nella manica in un mondo caotico e incerto, ma è più importante saperla scalare unendo creatività e disciplina.
Insomma, un libro ricco di spunti e di osservazioni, anche controintuitive, che ti fanno riflettere su come i grandi, non sono così per caso ma per scelta!
Lo strumento della settimana: Augmentir
Augmentir è una suite di strumenti di lavoro connessi e basati sull'intelligenza artificiale che aiuta le aziende industriali a ottimizzare la sicurezza, la qualità e la produttività della forza lavoro grazie alla digitalizzazione di processi e procedure.
Dai digital workflow all’assistenza da remoto, dalla sicurezza alla manutenzione. Tutti questi processi sono gestibili oggi in digitale e con l’assistenza dell’AI. La cosa intertessante è che l’AI analizza i dati e permette di migliorare i processi. Non male.
YouTube - 8 trend di business per il 2022
In realtà sono 8 tendenze che stanno impattando le aziende e che nel 2022 saranno molto forti. Dall’agile alla nuvola del lavoro, dalla sostenibilità, alla co-opetition. Sono 8 trend da cavalcare per non esserne travolti nel prossimo futuro.
👉 Iscriviti al canale per essere aggiornato sui nuovi contenuti!
The end.
Se ti è piaciuto questo numero, inoltralo a qualche amico e digli di iscriversi! Ti è piaciuta veramente tanto? Pagami un caffè. 😎
👉 Sono a tua disposizione per approfondire i temi di tuo interesse, scrivimi senza problemi!
Giacomo
Sei social? allora seguimi, in particolare Instragram, dove pubblico contenuti tutti i giorni, ecco dove puoi trovarmi:
🌍 Website www.giacomomelani.com
📸 Instagram (@gmelani) www.instagram.com/gmelani
✅ LinkedIn www.linkedin.com/in/giacomomelani
🔵 Facebook https://www.facebook.com/gmelanix
🐦 Twitter https://twitter.com/gmelani
🎥 YouTube https://www.youtube.com/giacomomelani
I link potrebbero essere di affiliazione. Attraverso questi supporterete gratuitamente la produzione dei contenuti, regalandomi una piccola percentuale su un acquisto (il prezzo finale per voi rimarrà lo stesso). Grazie.