Innovare oggi è molto difficile perché siamo nel pieno di una fase di cambiamento. E allora come si fa a pianificare il futuro? C’è un modello che ci può aiutare. Poi parleremo del perché le presentazioni Powerpoint non funzionano: è un problema biologico, il nostro cervello proprio non le sopporta! 😀.
Buona lettura!
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Come innovare nel 2022?
Una della questioni che più mettono in difficoltà le aziende quando fanno innovazione è il come dosare le risorse tra oggi, domani e il futuro prossimo. Insomma, sono orizzonti diversi e non è semplice farli combaciare.
Esiste uno strumento interessante per allineare il team a guardare il futuro e pianificare le azioni senza dimenticare l’importanza di massmizzare le opportunità di oggi: il modello a tre orizzonti.
Questo modello offre una comprensione più profonda del significato di ciò che di solito chiamiamo futuro a breve, medio e lungo termine e si basa sui cicli di vita di iniziazione, crescita, massime prestazioni, declino. Questi cicli possono essere visti come ondate di cambiamento in cui una forma dominante viene superata e sostituita da un'altra.
Gli spostamenti possono essere graduali ma, in tempi di rapidi cambiamenti (come quello attuale), possono diventare anche piuttosto bruschi. Ad esempio, quando arrivano tecnologie dirompenti che improvvisamente raggiungono un punto di svolta e si impossessano dell'ecosistema tecnologico.
Dobbiamo essere in grado di vedere le diverse qualità che distinguono il breve, medio e lungo termine. In pratica, il nostro futuro si divide in tre orizzonti:
Orizzonte H1 (oggi) – Rappresenta la traiettoria del tuo attuale modello di business, prodotti e servizi, ed è il business-as-usual. Facciamo affidamento sul fatto che questi sistemi siano stabili e affidabili ma, man mano che il mondo cambia, il solito modo di fare business non funzionerà più e sarà sostituito da nuovi modi di fare le cose.
Orizzonte H3 (futuro) – Rappresenta la traiettoria delle future opportunità di business ed emerge come il successore a lungo termine del business-as-usual. Nasce da un'attività marginale nel presente che introduce modi completamente nuovi di fare le cose ma che si rivelano molto più adatti al mondo che sta emergendo rispetto ai sistemi H1 dominanti.
Orizzonte H2 (bridge) – Rappresenta il sistema di opportunità e vincoli per colmare il divario tra H1 e H3, in pratica è un modello di transizione. Alcune innovazioni saranno riprese dai sistemi H1 per prolungarne la vita, mentre altre apriranno la strada all'emergere di sistemi H3 radicalmente diversi.
Concentrando il brainstorming e l'analisi in queste tre fasi distinte, esattamente in quest'ordine, il team può lavorare su futuri a breve, medio e lungo termine - insieme - senza intralci e accavallamenti o senza confondere i diversi tempi.
Nota finale
L'impegno del primo orizzonte è la sopravvivenza e in quanto sistema dominante, tende a mantenere il suo predominio anche in un mondo che cambia, sia schiacciando l'innovazione del secondo e terzo orizzonte, sia cooptandole per prolungare la sua esistenza. Questa resistenza al cambiamento ha un impatto sulla transizione a H3: spesso infatti porta le innovazioni di H2 a essere usate per prolungare la vita del sistema esistente, piuttosto che aiutare lo shift verso un nuovo sistema.
Un modello di business non è eterno, ma ha una durata di conservazione che deve essere gestita mentre viene creato il nuovo mondo (anche i modelli di business possono invecchiare!) e che il nuovo mondo potrebbe persino cannibalizzare parte di ciò che facciamo oggi.
Questo ultimo punto è molto importante, le aziende hanno il terrore di cannibalizzare i propri prodotti e non vogliono “toccare” una cosa che sta funzionando per la paura di impattare fatturato e margini, anzi come detto sopra, spesso utilizzano le innovazioni di H2 per prolungare la vita dei modelli H1. Ora, questo è comprensibile, ma spesso le aziende cercano fino all’ultimo di sostenere i propri prodotti in via di obsolescenza e finiscono per rovinarsi il futuro. Bisogna quindi avere il coraggio di fare il balzo in avanti.
Infine, come ben sapete molti “fallimenti” famosi sono stati causati da una sorta di cecità all’innovazione, di un atteggiamento superiore, spesso spocchioso, verso i prodotti nuovi che entravano nel mercato, salvo poi ritrovarsi con un prodotto che non voleva pià nessuno. (→ Nokia, Blockbuster, tanto per citare i soliti)
Quindi cosa dovresti fare con questo strumento? Usalo. Riunisci il tuo team ed esegui una semplice sessione di brain storming. Contattami se vuoi approfodire questo tema dei pattern di innovazione.
Ad maiora!
Perché il cervello odia Powerpoint e come risolvere il problema
Perché uno dei software più diffusi in azienda è così poco efficace nel trasmettere i concetti? Sto parlando ovviamente di Powerpoint, anche se in realtà quello che vi racconto vale per qualsiasi presentazione.
Spesso vedo presentazioni aziendali con slide che molto testo. Il relatore parla mentre visualizza le slide pensando che le parole sullo schermo supportino l’esposizione e aiutino la comprensione delle informazioni.
Tutto il contrario. Ma spiace deludervi, non è così.
Ma come?
Sappiamo che il cervello può lavorare in multitasking, cioè può svolgere più compiti contemporaneamente, come ad esempio guidare e parlare. Questo è possibile perché il cervello sta utilizzando parti diverse per svolgere questi compiti. Ma quando guardiamo una presentazione o ascoltiamo il relatore, utilizziamo le stesse parti del cervello ed ecco che il multitasking non funziona più e il cervello va in tilt: o iniziamo a leggere le slide e, allora smettiamo di ascoltare, oppure ci distraiamo pensando a qualcos’altro.
Il nostro cervello è pessimo nel multitasking che implica l'utilizzo di stesse aree. Un gruppo di ricercatori di Berkeley ha scoperto infatti, che le diverse categorie di parole attivano, in differenti individui, le stesse aree del cervello, siano lette oppure ascoltate.
Un eccessivo impiego di risorse può far andare il cervello in sovraccarico cognitivo e in questo caso le risorse devono essere suddivise e/o selezionate tra le diverse attività.
Di conseguenza, quando il cervello sente parole e vede parole diverse, o va in cortocircuito e in quel qual caso ti distrai e inizi a pensare ad altro, oppure passa da una serie di parole all'altra, confondendole entrambe. Questo è il motivo per cui molte presentazioni PowerPoint sono noiose e non ce le ricordiamo già dopo pochi minuti.
Ecco allora qualche consiglio.
👉 Se vuoi discutere e decidere con il team, usa un documento informativo di massimo tre pagine che tutti i presenti dovranno leggere all'inizio di una riunione. Non assegnare il documento come compito pre-riunione, perché quasi nessuno lo leggerà.
👉 Se vuoi insegnare crea esperienze interattive. Ciò significa esercizi singoli e di gruppo. Inoltre, fai prendere appunti con una matita o una penna, non con un computer. Prendere appunti sulla carta aumenta notevolmente la ritenzione perché attinge a più parti del cervello: in pratica è l'effetto PowerPoint al contrario.
👉 Se vuoi intrattenere o ispirare, fai un discorso. Se sei in presenza di un gruppo troppo numeroso per fare interazione allora pensa ai TED Talk. Se c'è un'immagine importante per comprendere il discorso, mostrala, ma non mostrare elenchi puntati.
Infine, qualche consiglio più tecnico: se proprio hai una presentazione ricca di testo, mettila in secondo piano, non visualizzare i blocchi di testo tutti insieme perchè le persone li leggeranno e smetteranno di ascoltarti.
Visualizzali un attimo dopo che li hai nominati e cerca di rendere più avvincente la tua storia, a quel punto seguiranno te e non le slide.
👉 Sfrutta le immagini per veicolare emozioni, quelle si ricordano molto più facilmente. Infine, rendi le cose il più semplice possibili, questo renderà le tue slide più leggibili (→ niente ombre, sfumature, effetti, bordi, gif ecc a meno che non siano strettamente necessari).
News selezionate per te.
Ecco una selezione di notizie trovate in rete:
Dopo il rebranding, Barilla lancia la sfida: packaging tutto rosso e pasta di grani duri 100% italiani e trafilata al bronzo. Sicuramente una grande operazione di rilancio dell’azienda di Parma.
👉 LinkVi ricordate tra i trend 2022 c’erano le startup africane? Decine di dirigenti tecnologici, tra cui i fondatori di Klarna, Skype, Delivery Hero e Flutterwave, hanno avviato un fondo di venture capital da 200 milioni di dollari volto a trovare i prossimi unicorni in Africa.
👉 LinkUber nomina il chief medical officer per la crescita della business unit dedicata alla sanità. Uber Health offre una dashboard e una soluzione API alle organizzazioni sanitarie con cui collabora. Questi strumenti aiutano i pazienti ad andare e tornare dagli appuntamenti medici con note sulle esigenze specifiche fornite all'autista dal coordinatore dell'assistenza.
👉 LinkInstagram introduce gli abbonamenti a pagamento. Instagram sta iniziando a testare gli abbonamenti con alcuni creators che potranno impostare un prezzo mensile a loro scelta, sbloccare un pulsante "iscriviti" sul proprio profilo e offrire vantaggi speciali ai propri abbonati. (→Insomma, come Onlyfans).
👉 Link
Il libro della settimana: Building a Story Brand
Se usi le parole sbagliate per parlare del tuo prodotto, nessuno lo comprerà. In un mondo pieno di distrazioni è diventato difficile raggiungere i propri clienti e senza un messaggio chiaro e distinto, i clienti non capiranno cosa puoi fare per loro e non saranno disposti a impegnarsi.
In Building a StoryBrand, Donald Miller illustra i cosiddetti “sette elementi universali” utilizzabili per migliorare la connessione emotiva con i propri clienti.
Donald Miller - Building a Story Brand
Lo strumento della settimana: Really Good Emails
Hai un ecommerce? Fai email marketing? Insomma, se invii mail non puoi non conoscere questo sito che contienre una raccolta di esempi di ottime email. Potete anche esplorarle per categoria es. Carrello abbandonato, ecc.
Un sito ottimo per ispirarsi e vedere come sono fatte le mail che funzionano meglio.
YouTube - Cosa sono gli NFT
Ormai ne parlano tutti e anche Montemagno ha lanciato la sua collezione di NFT. Ma cosa sono? E come si usano? Ecco un video in cui lo racconto.
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The end.
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Giacomo
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