🚀 GM Picks 36 - Benvenuti nel Metaverso
Oggi parliamo principalmente di Metaverso, che è un po’ la nuova frontiera su cui molti stanno lavorando. Marc Zuckerberg è uscito allo scoperto facendo un “all-in” e addirittura cambiando nome all’azienda. Ma non è l’unico a lavorare alla costruzione di questa nuova Internet. Poi, qualche considerazione sulla sicurezza, tema ormai divenuto scottante.
Buona lettura!
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È arrivato il momento di Meta
Qualche giorno fa, Mark Zuckerberg ha annunciato il tanto atteso cambio di nome. Non era una sorpresa perché se ne parlava ormai da molto tempo, almeno nel settore, e anche il nome era già stato spoilerato da chi frequenta il buon vecchio Mark.
Ma come mai Facebook ha cambiato nome? È solo un cambio di nome?
No, non lo è. È l’inizio di una nuova era.
Come avevo raccontato un po’ di tempo fa in questo video, uno dei motivi per fare un’operazione di Rebranding è quando si vuole dare un segno di discontinuità. Ecco i due motivi che hanno portato al cambio: non è (solo) un’operazione di rebranding.
1° Motivo: Facebook è molto di più del suo social network
L’azienda Facebook è nata come mono prodotto (l’omonimo social network Facebook) ma con il tempo è cresciuta anche attraverso una nutrita serie di acquisizioni come Instagram o Whatsapp. Quindi Facebook non è più solo Facebook, scusate il gioco di parole, ma è anche Instagram, Whatsapp, Oculus Rift, come si vede nel grafico qui sotto.
👉 Per cui aveva perfettamente senso staccare il nome dell’azienda dal nome del suo prodotto per far capire che oggi l’azienda è anche altro.
Nota: in effetti il prodotto Facebook, sta vivendo qualche difficoltà, tra nuove generazioni che non se lo filano più e vari scandali che sono usciti anche negli ultimi periodi. Anche questi fatti sono elementi negativi da cui allontanarsi con un’operazione di rebranding.
2° Motivo: il più importante, il Metaverso
L'altro aspetto importante, anzi il più importante, è la nascita di una visione futura, visione che punta tutto su nuove tecnologie e realtà vituale, dove, 20 anni dopo Second Life, si svolge tutto in digitale: il metaverso.
Il metaverso è il futuro della rete (completamente digitale) e permetterà di socializzare, collaborare e giocare in modi che “vanno oltre l’immaginazione”. In pratica, invece di cliccare un link per andare su un’altra pagina, ci potremo teletrasportare in qualunque altra parte del metaverso. Sì, perché questa nuova internet, sarà un mondo virtuale, estremamente realistico, pensato per farci vivere esperienze totalmente immersive.
Meta nasce proprio da questo, il nome è l’abbreviazione di metaverso, e indica che Zuckerberg vuole dominare la prossima internet, anzi vuole creare la prossima internet, tutta completamente virtuale.
Nel suo keynote ha spiegato chiaramente la sua visione e ha raccontato che i principali sforzi dell’azienda saranno indirizzati alla costruzione di questo ambiente. Quali sono i prodotti che stanno sviluppando?
Realtà virtuale. L’acquisizione di Oculus Rift qualche anno fa, ha permesso a Meta di avere un dispositivo hardware su cui appoggiare la restituzione del metaverso. Adesso è impegnata nella costruzione software di questo nuovo mondo, accessibile con il proprio prodotto “Quest”
Realtà Aumentata. È possibile arricchire con informazioni real time la realtà che vediamo attraverso foto e video. Dai filtri instagram alla manutenzione guidata da remoto, la AR sta penetrando rapidamente in tutti gli ambienti. Il prodotto dedicato a questo si chiama “Spark AR”
Wearable. Anche per l’AR occorre un dispoisitivo per l’interazione, in questo caso, oltre allo smartphone, Meta punta sugli smartglasses, di cui abbiamo visto poco tempo fa una prima release in collaborazione con RayBan. In aggiunta stanno anche sviluppando uno smartwatch.
In definitiva sta arrivando un nuovo mondo virtuale, forse un po’ distopico, ma da trattare certamente con attenzione. Un mondo in cui ci immergeremo e che potremo usare per socializzare, per giocare, per apprendere, per lavorare… e chissà cos’altro.
Attenzione: non siamo noi i target di questo mondo, ma le nuove generazioni. Quindi dobbiamo analizzarlo, studiarlo e comprenderlo pensando a chi dovrà interagrici e non siamo certo noi, o per lo meno, non solo.
Il metaverso è la nuova internet
Questo concetto di metaverso non è esclusivo di Meta, ma ci stanno lavorando molte altre aziende. In linea teorica il metaverso è come internet, non è di nessuno e ci sono milioni di siti disponibii. Ma questi metaversi in costuzione, saranno isolati o potranno essere intercambiabili? Secondo me saranno isolati e come dicono gli americani “the winner takes it all”. Per questo Zuckerberg ha voluto piantarci la bandierina prima di altri.
Ma chi sono questi altri?
Non ho una mappatura completa, ma sicuramente ci sta lavorando Epic Games, produttore di Fortnite; Nvidia, nota per le schede grafiche che sta lavorando su “Omniverse” e Roblox, una piattaforma dove chiunque può creare esperienze virtuali per gli altri utenti.
🎮 I videogiochi sono una forma embrionale di metaverso. Non a caso molte aziende che stanno lavorando sul tema sono case di giochi. Epic Games, ad esempio, a dimostrazione che la guerra per il dominio del metaverso è appena iniziata, ha iniziato a definire Fortnite un metaverso e ha annunciato recentemente di aver raccolto un miliardo di dollari (anche da parte di Sony) per il suo sviluppo.
👉 Abbiamo capito che il metaverso è un universo in divenire, ma ci sono dei punti fermi? Per ora possiamo dire che sono almeno tre:
Serve un dispositivo per la fruizione che possa far percepire la presenza fisica all'interno di un mondo virtuale (vedi Oculus Rift).
È necessario che ogni cosa nel metaverso sia interconnessa, in modo da potersi teletrasportare da un’esperienza all’altra.
Serve un'economia digitale, quindi siamo nel mondo della blockchain, delle criptovalute e degli NFT (vedi Diem, la nuova moneta di FB dopo l’abbandono di Lybra).
👉 Curiosità, dove nasce la parola “metaverso”?
Nasce nel romanzo "Snow Crash" di Neal Stephenson nel 1992, un romanzo, che tra l’altro ha una forte componente distopica.
Qualche considerazione sul logo
In molti mi hanno chiesto qualche considerazione sul logo. Beh che dire... È un logo abbastanza scarso e privo di personalità. È vero che è sempre più difficile trovare un segno originale, in questo caso hanno optato per il segno dell’infinito, già usato in molti altri loghi, qui potete vedere un’esempio.
Il segno dell’infinito è deformato e mi ricorda il visore Oculus Rift per proiettarti nel metaverso, ma forse è solo una mia impressione. Il colore è il blu Facebook, così da mantenere un legame con il social network. Secondo me, il lettering poteva essere scelto in modo diverso per cercare di dare più personalità al tutto.
Una nota di colore: in ebraico meta significa “morta” ed per questo il nuovo nome viene molto preso in giro in Israele. Ecco perché su Twitter girava l’hashtag #facebookdead
Dobbiamo parlare di Cybersecurity
Oggi parliamo di un tema borderline rispetto ai contenuti usuali di questa Newsletter, ma è un tema che sento come prioritario e vedo, purtoppo, molto trascurato da tanti CEO. Lo abbiamo visto con il caso SIAE di qualche tempo fa, ma sono decine le aziende che ogni giorno subiscono attacchi.
Perché è diventato così importante negli ultimi anni? Perché il digitale porta con sé molti benefici ma anche alcuni rischi. Uno di questi è la vulnerabilità dei sistemi aziendali nei confronti di attacchi esterni.
☠️ Tenete presente che qualsiasi cosa connessa in rete è esposta ad un rischio.
Ecco alcune situazioni che espongono a rischi, occhio che non sono cose di per sé negative, anzi in generale molto positive, ma vanno gestite con le giuste attenzioni.
Non considerare i rischi e non prendere adeguati provvedimenti può causare seri problemi. Qui non parlo dei sistemi IT aziendali che a dire il vero spesso sono un colabrodo, ma soprattutto di abitudini e sensibilità, che dovranno cambiare nei prossimi tempi.
Industria 4.0 con i macchinari connessi in rete che inviano dati
Smartworking che permette ai dipendenti di collegarsi da casa
BYOD (Bring Your Own Device) con i dipendenti che usano i propri dispositivi personali per accedere ai sistemi dell’azienda senza garanzie di sicurezza
PC fissi aziendali lasciati accesi la sera senza alcuna protezione password
Non è un problema solo di tecnologie anzi, molto spesso l’anello più debole sono proprio le persone con i loro comportamenti. Inoltre, non è una cosa da spionaggio industriale o chissà che, però se lascio un pc fisso incustodito e senza password, lascio la porta aperta a chiunque.
Basta un attimo a collegarsi ad un sito o inserire una chiavetta usb e scaricare un trojan. Una volta dentro, è fatta.
Inoltre, tanto per fare alcuni esempi: in numerose aziende non vengono fatti backup (o non vengono mai testati… così quando servono non funzionano), vengono tenuti dati preziosi in comuni file .xls che girano in azienda anche via email. Vengono tolte password e verifiche in due passaggi perché scomode, vengono lasciate le password di base come admin o 1234. Infine, non viene mai previsto budget per la sicurezza.
Come fare per proteggersi?
Innanzitutto cambiando i comportamenti delle persone, sensibilizzandole a questi temi, poi aggiornando procedure e sistemi, infine facendo un assessment per iniziare a mappare tutte le situazioni a rischio. Da questa base, è necessario prevedere delle risorse (sì, bisogna metterci delle risorse!) per migliorare la sicurezza aziendale, grazie anche al supporto di esperti e aziende specializzate. Solo in questo modo potrete godervi i vantaggi del digitale, minimizzandone i rischi.
👉 Ho scritto questo post per sensibilizzarvi sul tema, non sono un esperto ma voglio lasciarvi con un messaggio: mettete la sicurezza tra le priorità 2022.
News selezionate per te.
Ecco una piccola selezione di notizie trovate in rete che mi sono sembrate molto interessanti:
Il Gruppo Florence è un bellissimo progetto, nato lo scorso ottobre per essere il primo polo produttivo per l’abbigliamento di lusso in Italia. Un polo di produttori-terzisti della moda di lusso destinato a servire i grandi marchi internazionali. Qui c’è l’intervista al CEO che racconta la filosofia del progetto e le strategie di crescita.
👉 LinkÈ stato sviluppato in Giappone il primo robot che impara grazie a neuroni veri. È il primo robot “pensante” dotato di un vero mini-cervello, fatto di neuroni coltivati in provetta che lo comandando imparando dai suoi stessi errori. Questa innovazione apre a computer ispirati al cervello.
👉 LinkDiventare ricchi con una schiuma. Avete presenti le bombolette spray che gli arbitri usano per segnare dove tirare il calcio di punizione? Quel prodotto è brevettato (è una miscela di acqua, butano, isopropano e propano) ed è pensato per fare una schiuma che poi evapora completamente nel giro di tre minuti. Gli inventori hanno fatto causa alla Fifa per aver violato gli accordi di utilizzo e adesso c’è la sentenza defnitiva: 120 milioni di multa alla Fifa.
👉 Link
Il libro della settimana: Vite aumentate
Visto che abbiamo parlato di metaverso, non posso che proporvi il libro di Massimo Canducci che parla proprio delle tecnologie che faranno parte della nostra vita. Un libro molto interessante e scritto con la consueta chiarezza di Massimo.
Massimo Canducci. Vite aumentate
Lo strumento della settimana: Levels
Se volete avere un’idea di quanto vengono pagati i lavori tech in giro per il mondo, ecco Levels, un sito specializzato nel tracciamento di queste informazioni.
È basato sugli USA, ma ci sono anche numerosi paesi europei come Spagna, Francia e Germania. Per ora non c’è l’Italia, ma forse è meglio così.
Nella schermata c’è un confronto tra Google, Facebook e Microsoft sul salario di un Software Engineer in US.
YouTube - GM Show - Tennnis e Tennis in Carrozzina
Vi presento l’ultima puntata di GM Show, dove ho parlato di Tennis con il maestro Giacomo Grazi. Abbiamo parlato anche di tennis in carrozzina, una variante di tennis per persone con disabilità, ma che è giocato con una intensità incredibile.
Qualche numero indietro avevo parlato delle analogie tra tennis e management, vi ripropongo il post, che potete trovare sul mio blog.
Una conversazione molto interessante sui tanti aspetti del tennis, magari vi viene la voglia di iniziare quasto bellissimo sport! Se volete fare una partita, fatemi un fischio!
Buona visione!
The end.
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Giacomo
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