Oggi parliamo di equilibrio e innovazione, di tradizione e modernità, di volani e cloud con crittografia militare. Cosa lega tutto ciò? Sono tutti effetti dell’era che stiamo vivendo: l’era dell’equilibrio dinamico.
Buona lettura!
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L’era dell’equilibrio dinamico
“Cos’è il genio se non equilibrio sul bordo dell’impossibile?
- Norman Mailer
Voglio proporvi qualche riflessione su quest’era così instabile e piena di sconvolgimenti.
Il mondo del business ha affrontato grandi cambiamenti, spesso punteggiati da crisi, ma suddivisibili in tre grandi periodi. Fino a qualche anno fa eravamo in una situazione di equilibrio stabile, equilibrio che poi è via via diventato sempre più instabile fino ad arrivare ad oggi, in cui l’imprevedibilità è diventata la norma. E noi che facciamo? Pensiamo di affrontare questa era con le stesse strutture e le stesse metodologie che usavamo anni fa?
Ovviamente no, dobbiamo cambiare i nostri modelli, ma prima vediamo più in dettaglio questi tre tipi di equilibrio. Perdonatemi se ho semplificato e romanzato un po’ per esigenze narrative.
👉 Equilibrio Stabile
La fase dell’equilibrio stabile è quella prima dell’anno 2000, in cui c’era una progressione regolare e le aziende erano abituate a pianificare sulla base degli andamenti di mercato e delle attese sul futuro. I mercati erano stabili e le previsioni abbastanza “facili”, così che molte aziende pianificavano abitualmente a 5 anni o più per una crescita stabile e regolare.
👉 Equilibrio Instabile
Poi è arrivato il cambiamento. Si pensava che l’anno 2000 fosse quello del cambiamento e in effetti dalle torri gemelle in poi siamo entrati in un’era che è diventata sempre più instabile. E si è iniziato a parlare di VUCA: Volatility, Uncertainty, Complexity and Ambiguity (le prime apparizioni di questa definizione sono dei primi anni ‘90, ma si è diffusa anni dopo.) Molte aziende si sono trovate spiazzate cercando di mantenere un equilibrio, per definizione instabile, utilizzando i vecchi metodi di management che conoscevano. Esercizio molto difficile, ma ancora possibile, anche se con rischi di cadute rovinose. E abbiamo visto molte aziende, anche brand importanti, che hanno avuto grandi problemi.
👉 Equilibrio Dinamico
Infine eccoci qua, in un mondo che si muove freneticamente, con continui cambiamenti di fronte e all’inizio di una rivoluzione che ne cambierà completamente gli assetti in pochi anni: transizione verso l’elettrico, digitale pervasivo, nuove tecnologie, robot, nuove generazioni, nuovi materiali e… nuove frontiere da esplorare.
Naturalmente, ci sono stati anche dei veri e propri “sconvolgimenti” nell’ultimo periodo, in particolare a causa del Covid che hanno avuto un effetto di accelerazione di questa transizione.
C’è bisogno di continui adattamenti e dobbiamo imparare a convivere con situazioni di equilibrio dinamico, come un surfista sull’onda più bella.
Ora, dove sta il problema?
Il problema sta nel fatto che le aziende utilizzano ancora in gran parte metodologie novecenteche pensate durante la fase dell’equilibrio stabile, che mal si adattano ai tempi dell’equilibrio dinamico. Pensate che Michael Porter ha scritto il suo libro “Il vantaggio competitivo” nel 1985, praticamente un’era fa. La “Blue Ocean Strategy”, che ha avuto un enorme successo è del 2004, sono già passati 18 anni e la rivoluzione digitale aveva mosso appena i primi passi (Facebook è nato proprio in quell’anno).
Certo, la maggior parte dei princìpi sono ancora validi e i sistemi di management si sono evoluti, ma non così tanto come sarebbe necessario. Inoltre, non sono ancora tante le aziende che li hanno implementati.
E quindi?
È arrivato il momento dell’antifragilità, è arrivato il momento di imparare a trarre vantaggio dall’incertezza, è arrivato il momento di costruire un nuovo modello di azienda.
Proviamo a farci qualche domanda, provate a farvi queste domande:
Le cose che facciamo sono ancora valide? La nostra missione è da aggiornare? Il modello di business è ancora valido? Ci sono nuovi modelli da implementare? La strategia va rivista? E il modello opertivo? La proposta di valore è ancora efficace? La struttura aziendale, che magari non cambia da dieci anni, è adatta per affrontare le sfide di oggi? Da quanto tempo ci sono gli stessi processi in azienda? Le persone hanno maturato la necessaria cultura? In base a cosa valuto le performance? Come introduco la generazione Z in azienda? A che punto siamo con la transizione digitale?
Che sintetizzo nella domanda principe: la nostra azienda ha le caratteristiche per vincere sui mercati di oggi e di domani?
Se avete pazienza, la settimana prossima parleremo di qualche risposta possibile, pur sapendo che siamo in un momento di cambio di paradigma di management e che non ci sono molte metodologie pronte per l’era dell’equilbrio dinamico. Una grande opportunità per ricercatori e major di consulenza, qualche preoccupazione in più per chi guida le aziende.
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🛒 Auchan spinge sul digitale e lancia il “Click and Collect”!
Auchan continua ad avere qualche problema, anche in Francia. Lo si rileva dalla pubblicazione dei dati finanziari di qualche giorno fa, ma anche se il suo fatturato è diminuito del 2,5% (in parte a causa della chiusura dei centri commerciali per diverse settimane), l’azienda ha visto un importante aumento delle vendite digitali nella prima metà del 2021.
Il fatturato digitale rappresenta il 12% del fatturato business e registra una forte crescita del 31% rispetto all’anno precedente.
Auchan continua la sua trasformazione digitale e modifica la strategia guardando a nuovi format e, appunto, ad un sempre maggiore uso del digitale. Adesso non punta più soltanto sulle grandisisme superfici in periferia, tipico format della catena francese, ma punta a penetrare le città. Per ovvi motivi, il format deve essere completamente diverso, perché in centro gli spazi si restringono e in pratica siamo in un business diverso rispetto a quello abituale.
Alla fine di giugno sono stati aperti cinquantacinque Auchan Piéton in una trentina di città della Francia.
Questo format permette ad Auchan di insediarsi nel cuore della città, fino ad oggi rimasto impenetrabile all’insegna, con un modello che unisce customer experience digitale, utilizzo dell'ipermercato come piattaforma di approvvigionamento per la spesa online e un legame umano con il personale presente nel viale pedonale.
In pratica i negozi di quartiere, sono dei negozi click&collect. Voi fate la spesa utilizzando l’app, magari mentre siete in ufficio, degli addetti preparano la spesa usando l’ipermercato come fonte di approvigionamento e la portano nel negozio. Voi, prima di tornare a casa, passate e ritirate.
“The Pedestrian Drive” piace ai clienti più giovani e connessi. “Il 60% di loro sono nuovi clienti e il 40% dei clienti ha meno di 29 anni”, afferma Auchan.
Questa accelerazione continuerà secondo il management di Auchan perché l'implementazione del “click & collect” sarà ampiamente generalizzata in Francia e in altri paesi come la Romania dove ci sono 400 negozi Auchan situati nelle stazioni di servizio Petrom.
La strategia non si basa soltanto sul click&collect ma anche sulle consegne a domicilio. Il problema è che avendo negozi periferici, gestire le consegne in modo economico è abbastanza difficile. Per questo motivo, pur avendo una flotta proprietaria, l’azienda vuole sviluppare partnership con specialisti di e-commerce e delivery, per abilitare i click&collect alla consegna domicilio. I driver dei delivery sono già nel centro città e possono consegnare la spesa in pochi minuti quando la persona è rientrata a casa, in modo molto più flessibile ed economico.
Per questo motivo, dopo il lancio di un anno fa, la partnership con Glovo continua in 5 paesi (Portogallo, Spagna, Polonia, Ucraina, Romania) con un tasso medio di 15.000 ordini a settimana, per un fatturato aggiuntivo di 15 milioni di euro all'anno. Visti i numeri, Auchan e Glovo vogliono rafforzare questa partnership per cogliere tutte le opportunità future.
Ne ho parlato anche in un reel di qualche giorno fa.
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Qualche news interessante
Ecco una piccola selezione di notizie trovate in rete che mi sono sembrate molto interessanti:
CNH Industrial ha appena acquisito due aziende. Le due aziende sono molto diverse, ma sottendono una chiara strategia corporate di CNH Industrial: conquistare nuovi mercati, accelerare la digalizzazione.
👉 ApprofondisciMa davvero tutti i chip del mondo provengono da una fabbrica di Taiwan? Il dominio di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. pone rischi per l'economia globale, tra tensioni geopolitiche e una grave carenza di chip. Per questo motivo la Germania ha appena investito tre miliardi di dollari per portare parte della produzione sul suo territorio. Ottima strategia industriale.
👉 ApprofondisciVW parte con gli abbonamenti auto basati sul modello Netflix "per fare esperienza con la guida elettrica". Il servizio è già attivo in Germania sul sito ufficiale della finanziaria di Casa. I canoni di abbonamento partono da 499 euro al mese (minimo 3 o 6 mesi) e, passati i primi tre mesi, il contratto può essere rescisso su base mensile.
👉 Approfondisci
Il libro della settimana: Turning the Flywheel
L’autore del rinomato “Good to Great” (se non l’avete ancora letto, fatelo!), torna su un concetto moderno di strategia, ovvero quello dei flywhell (volàno) da lui introdotto proprio nel suo best seller.
Invece di immaginare la strategia come un percorso tra A e B, dovete pensarla come ad un volano. La chiave del successo, infatti, non risiede in un singolo piano, ma nell'atto di girare il volano, guadagnando costantemente lo slancio fino a raggiungere la svolta. Jim Collins illustra in questo libro come creare il proprio volano per accelerare lo slancio e rimanere sul volano nei mercati mutevoli e durante i periodi di turbolenza.
Jim Collins - Turning the Flywheel
Lo strumento della settimana: pCloud.com
Si definiscono il Cloud storage più sicuro d'Europa ed è una piattaforma di storage per archiviare, condividere e accedere ai tuoi file utilizzando una piattaforma semplice e altamente sicura, sempre sincronizzata con pc e telefono. Una cosa molto utile è il fatto che i file rimangono su pCloud e non appesantiscono l’HD. Ci sono numerose funzioni utili per privati e aziende e potete iscrivervi gratuitamente e avere qualche Giga di prova.
Vi consiglio di provarlo!
YouTube - Promozione Turistica
In questa bella chiacchierata con Marco del Sorbo, si parla di promozione turistica e, soprattutto, di come il Parco del Cilento sia diventato in pochi anni uno dei parchi più popolari d’Italia fino ad essere incluso come unico parco italiano nella Top 10 Travellers' Choice di Trip Advisor.
Inoltre, il Parco del Cilento è sbarcato su Marte! Come? Scoprilo nell’intervista a Marco del Sorbo, che si è occupato della comunicazione del parco, dando vita a numerose iniziative interessanti da cui trarre spunto.
Il video dura 45 minuti, ma è diviso in capitoli, così potete andare al punto che vi interessa di più.
This is the end, my friend
Anche per questa settimana finisce qui. Mi raccomando, siate curiosi, fatevi domande e commentate liberamente. Mi aiuterete a migliorare.
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Giacomo
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